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Legge sul commercio: le richieste delle associazioni

16 ott 2005
Legge sul commercio: le richieste delle associazioni
'Questa legge non piace perché è priva di chiarezza e rimanda a tempi da definire, questioni importanti come l’osservatorio sul commercio'. Così il presidente dell’Usc, Marco Arzilli, che parla di provvedimento nebuloso 'perché richiama solo principi, ma manca di struttura. Dall’assemblea - sottolinea Arzilli - è arrivato il rigetto totale dell’articolo 1 - punto 3, che prevede la possibilità di aprire ai capitali esterni. La legge sul commercio - ripete - ha bisogno di un fulcro che è rappresentato dagli incentivi economici e fiscali. Ci vuole un piano per sostenere il passaggio e aiutare chi si vuole rinnovare. Questo piano - sottolinea - deve essere contestuale alla legge, invece il governo lo ipotizza entro 12 mesi'. Una scelta inaccettabile per Arzilli, quella di una legge a costo zero per lo Stato dove gli unici a soffrire sarebbero gli operatori. 'È un periodo di forte crisi - conclude - e qui non ci sono le risposte necessarie'.
'Si affronta una legge sul commercio senza un progetto che definisce il futuro turistico e commerciale di San Marino. Dove andiamo?' Se lo chiede il Presidente degli operatori turistici Gianfranco Ugolini, ribadendo che servono incentivi a favore degli operatori che tengono aperto tutto l’anno e l’abbassamento della monofase sul prodotto finale, quello che va al consumatore. 'Abbiamo lavorato con il governo su questa legge - sottolinea Ugolini - e siamo pronti a collaborare, perché il salto di qualità va fatto. San Marino contava in passato su 3 milioni di visitatori che ogni anno diminuiscono. La crisi - sottolinea il Presidente dell’Usot - è evidente e sotto gli occhi di tutti. Ecco perché la legge sul commercio va inserita subito nel piano di valorizzazione'.
'Noi - premette il Presidente dell’Osla Paride Bugli - la consideriamo ancora una bozza perché vogliamo portare degli emendamenti. Non si può, afferma, approvare una legge e poi rimandare a un anno le cose concrete. Sul piano di valorizzazione ci saranno tempi più lunghi, ma lo deve portare a termine questo governo senza rimandarlo a dopo le elezioni. L’esecutivo - sottolinea Bugli - continua a dirsi contrario agli incentivi a pioggia e noi siamo d’accordo; ma bisogna che ogni tanto qualche goccia cada. La Segreteria al Commercio si è detta disponibile al confronto. La maggioranza degli operatori - conclude Bugli - è favorevole al passaggio a 2 tabelle. Noi proporremo un percorso che prevede una verifica entro 2 anni'.

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