'La legge non va bene ma andiamo al tavolo e ci confrontiamo' - così la confederazione democratica. 'La legge e’ tutta da riscrivere e va rigettata' - cosi’ la confederazione del lavoro. Tra queste due interpretazioni si cerca una mediazione possibile per arrivare al prossimo tavolo di confronto con una posizione unitaria, cosa al momento non semplice da realizzare.
Formazione e precarietà. Questi i due aspetti sotto la lente sindacale. Passi indietro rispetto alle conquiste sindacali, non solo sul versante assunzioni, con l’introduzione del tempo determinato, non solo per i frontalieri, ma anche sul terreno dei lavori atipici - interinali e consulenti per intenderci - che vengono sanciti per legge, stando alle organizzazioni del lavoro. Sul versante formazione critiche alla lunghezza del contratto di formazione: 24 mesi. Ma dalla segreteria al lavoro fanno sapere che entro i primi tre mesi le aziende sono tenute a dire se intendono proseguire - scopo assunzione - il rapporto di lavoro, altrimenti lo stato non intende pagare per i contratti che non vanno a buon fine. Piacciono invece all’altra controparte, cioè le categorie economiche, alcuni aspetti: per esempio si fa chiarezza sul tempo determinato e sul lavoro internale, strumenti che a loro dire assicureranno maggiore competitività. C’e’ insomma piena condivisione sull’impostazione del progetto del governo anche se alcuni meccanismi andrebbero affinati. E sul piano del confronto la segreteria al lavoro si e’ sempre detta disponibile a modifiche e integrazioni, non certo a ritirare la legge.
Formazione e precarietà. Questi i due aspetti sotto la lente sindacale. Passi indietro rispetto alle conquiste sindacali, non solo sul versante assunzioni, con l’introduzione del tempo determinato, non solo per i frontalieri, ma anche sul terreno dei lavori atipici - interinali e consulenti per intenderci - che vengono sanciti per legge, stando alle organizzazioni del lavoro. Sul versante formazione critiche alla lunghezza del contratto di formazione: 24 mesi. Ma dalla segreteria al lavoro fanno sapere che entro i primi tre mesi le aziende sono tenute a dire se intendono proseguire - scopo assunzione - il rapporto di lavoro, altrimenti lo stato non intende pagare per i contratti che non vanno a buon fine. Piacciono invece all’altra controparte, cioè le categorie economiche, alcuni aspetti: per esempio si fa chiarezza sul tempo determinato e sul lavoro internale, strumenti che a loro dire assicureranno maggiore competitività. C’e’ insomma piena condivisione sull’impostazione del progetto del governo anche se alcuni meccanismi andrebbero affinati. E sul piano del confronto la segreteria al lavoro si e’ sempre detta disponibile a modifiche e integrazioni, non certo a ritirare la legge.
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