Un confronto in un clima costruttivo, per esaminare ulteriori modifiche ed integrazioni, alla legge quadro sul turismo. Un testo articolato che si caratterizza, principalmente, per l’istituzione di due nuovi organismi: la Consulta del turismo e il Convention e Visitors Bureau. Entrambi hanno una composizione mista – pubblico e privato. La Consulta avra’ un ruolo di cabina di regia sulle tematiche turistiche e ne faranno parte esponenti di governo e vertici delle categorie. Il Convention e Vistors Bureau sara’ invece una sorta di agenzia deputata alla promozione, all’attuazione e alla gestione delle politiche turistiche. “Con questa legge – commenta il segretario di stato Andreoli – si va a colmare un vuoto legislativo e si creano le condizioni per un rapporto piu’ stretto e continuo con le associazioni di categoria e il mondo del turismo”. Per Ettore Mularoni, dell’Osla, è una legge che ci voleva, ma è un punto di partenza. “Ci auguriamo che si riesca a migliorare, quando si definiranno i regolamenti attuativi”. Tra gli aspetti positivi, secondo Mularoni, il fatto che si mettono nero su bianco anche le regole per agenzie viaggi e tour operator. “Da una parte – commenta Silvia della Balda, dell’Usc – ci possiamo dichiarare soddisfatti della legge, ma vogliamo avere un ruolo anche quando si scriveranno i successivi regolamenti. Siamo pero’ delusi, per il fatto che gli interventi di carattere finanziario siano stati stralciati e demandati alla legge finanziaria”. Dello stesso tenore il commento di Paolo Rossi, dell’Usot. “Sono mesi che ci stiamo lavorando e questa legge ci voleva. Sono state accolte anche alcune nostre proposte. Ma non ci piace l’art 33, che rimanda gli incentivi per il settore, alla finanziaria. San Marino e’ l’unico paese in cui avviene questo. Negli altri stati, gli incentivi, sono previsti direttamente dalla legge sul turismo”.
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