Scade il termine per pagare il saldo dell'Imu, la nuova imposta sugli immobili, e moltissimi italiani hanno dovuto fare i conti con una rata più elevata rispetto a quella dell'acconto. Il 27,92% dei Comuni infatti ha deciso di aumentare l'aliquota di base sulla prima casa. I sindaci avevano facoltà di lasciare l'aliquota al 4 per mille o di aumentarla fino al 6 per mille, fortunatamente però sembra che solo il 3,21% dei comuni ha deciso per l'aliquota massima. Questo è quanto emerge da un'analisi fatta dalla Consulta nazionale dei Caf , i Centri di Assistenza Fiscale.
Peggio è andata per i proprietari di seconde case, i quali nel 55,95% dei Comuni si sono ritrovati a dover pagare una rata più salata della precedente e ben il 7,97% dei Comuni ha optato in questo caso per l'aliquota massima al 10,6 per mille. Per quanto riguarda le detrazioni, secondo i Caf queste sono state previste solo in pochissimi comuni, tranne il caso delle agevolazioni per gli anziani che vivono nelle case di riposo. In questo caso ben il 63% dei comuni ha deciso di considerare le abitazioni come prime case.
Peggio è andata per i proprietari di seconde case, i quali nel 55,95% dei Comuni si sono ritrovati a dover pagare una rata più salata della precedente e ben il 7,97% dei Comuni ha optato in questo caso per l'aliquota massima al 10,6 per mille. Per quanto riguarda le detrazioni, secondo i Caf queste sono state previste solo in pochissimi comuni, tranne il caso delle agevolazioni per gli anziani che vivono nelle case di riposo. In questo caso ben il 63% dei comuni ha deciso di considerare le abitazioni come prime case.
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