Primi effetti della crisi. Non ci sono ancora i dati ufficiali sulla produzione industriale sammarinese nell’ultimo quadrimestre del 2008: saranno disponibili a giorni, ma intanto la percezione dell’associazione dell’industria non è rosea: “Assisteremo sicuramente ad un calo – prevede il segretario generale dell’Anis Carlo Giorgi – o quanto meno ad una limitazione. Lo sappiamo perché si evince dai dati del ricorso alla cassa integrazione, che ci riferiscono dati preoccupanti”.
Questi infatti, dicono che in soli due mesi, ossia a novembre e dicembre scorsi, almeno 400 persone sono state messe in cassa integrazione. “Non è ancora possibile sapere il peso effettivo di questo ricorso – spiega ancora Giorgi – perché non conosciamo la quantità di ore per cui si è fatto ricorso alla cassa. Altre 400 persone sono in riqualificazione, che in parte è riconducibile alla crisi ma in parte anche agli investimenti, quindi potrebbe anche non essere un dato del tutto negativo”.
L’Italia invece sta già facendo i conti con la recessione, che ha portato al crollo della produzione industriale. Su base annua i beni di consumo sono calati del 4,2%, i beni strumentali del 12,5%. L’unica variazione positiva è per le industrie tessile e dell’abbigliamento, con un +0,5%.
Tutti in ribasso gli altri comparti: nei primi 11 mesi del 2008 il calo più forte, rispetto all’analogo periodo del 2007, si è avuto per il settore pelli e calzature (-9,8%), prodotti in legno (-9,4%), estrazione di minerali (-8,9%).
Francesca Biliotti
Questi infatti, dicono che in soli due mesi, ossia a novembre e dicembre scorsi, almeno 400 persone sono state messe in cassa integrazione. “Non è ancora possibile sapere il peso effettivo di questo ricorso – spiega ancora Giorgi – perché non conosciamo la quantità di ore per cui si è fatto ricorso alla cassa. Altre 400 persone sono in riqualificazione, che in parte è riconducibile alla crisi ma in parte anche agli investimenti, quindi potrebbe anche non essere un dato del tutto negativo”.
L’Italia invece sta già facendo i conti con la recessione, che ha portato al crollo della produzione industriale. Su base annua i beni di consumo sono calati del 4,2%, i beni strumentali del 12,5%. L’unica variazione positiva è per le industrie tessile e dell’abbigliamento, con un +0,5%.
Tutti in ribasso gli altri comparti: nei primi 11 mesi del 2008 il calo più forte, rispetto all’analogo periodo del 2007, si è avuto per il settore pelli e calzature (-9,8%), prodotti in legno (-9,4%), estrazione di minerali (-8,9%).
Francesca Biliotti
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