Il futuro dell'Emilia Romagna è nella piccola impresa e nel micro credito. Almeno secondo Cofiter (Confidi Terziario Emilia Romagna), che con oltre 30mila soci, ambiti di intervento che vanno dal turismo all'agricoltura, una collaborazione consolidata con le reti di ConfCommercio e Confesercenti, per il 2015 intende portare a completo 'regime' un'operazione ad hoc: 3 milioni di euro, frutto di un accordo recentemente siglato con il Fei (Fondo Europeo per gli investimenti), per favorire la nascita di piccole attività: da un'agenzia di consulenza web a un centro estetico, da una gastronomia a una moderna merceria. "L'importante è avere un progetto spendibile in ambito regionale, che colmi una carenza e che in prospettiva possa crescere incrementando l'occupazione", spiega il direttore Cofiter, Marco Barbero. "Da Bologna a Ferrara, da Forlì-Cesena a Modena, da Parma a Piacenza, da Ravenna a Reggio e a Rimini, l'intero territorio regionale può usufruirne. Fino a 25 mila euro il credito, 60 mesi la durata del finanziamento, 30 giorni l'istruttoria, nessun limite anagrafico e di genere per candidarsi. Destinatari sono giovani, donne, stranieri. Ma anche persone espulse dal mondo del lavoro, quindi disoccupati o cassintegrati che hanno volontà ed energie per rimettersi in gioco e intendono evolvere da ex dipendenti a imprenditori. Tradotto: quanti di norma hanno difficoltà ad accedere a finanziamenti tradizionali".
Riproduzione riservata ©