"L’obiettivo prioritario è fare uscire San Marino dalla black list. Oggi ci sono le condizioni per ricreare un clima di fiducia e collaborazione con l’Italia". Così il Segretario agli Esteri, che è partita dalla situazione attuale per fare una analisi asciutta e senza sconti della crisi che ha investito il Titano. Paghiamo un prezzo alto per gli errori commessi in passato, frutto di una gestione poco seria. Per molti anni San Marino è stato ritenuto un Paese che prometteva molto e faceva poco, che addirittura non teneva fede agli accordi firmati. E’ vero, oggi subiamo attacchi esagerati ma perché abbiamo una cattiva reputazione. E a chi si chiede se sia meglio la lista nera di Tremonti o lo scambio automatico di informazioni manda a dire:"il Paese in black list non ci deve andare. Altrimenti tutte le aziende sane di San Marino si trasferiranno in Italia. Lo scambio di informazioni è la strada tracciata per tutte le economie occidentali". Un epoca è finita e dobbiamo esserne consapevoli. Per anni, aggiunge, si sono tollerate grandi frodi e processi che finivano tutti in prescrizione. Non si è avuta una visione a medio e lungo termine. Forse perché quando si è molto ricchi non si guarda lontano. Per Antonella Mularoni la vicenda Moneyval parla da sola. Si è aspettato che la valanga arrivasse, poi tutti si sono eretti a moralizzatori, anche quelli che fino a ieri la pensavano diversamente.
Sonia Tura
Sonia Tura
Riproduzione riservata ©