Per la confederazione sammarinese del lavoro il paese sta soffrendo un deficit di credibilità e quindi è necessario un ammodernamento complessivo delle istituzioni: la riforma della Pubblica amministrazione; la creazione di una carta costituzionale; l’accelerazione dei tempi del sistema giudiziario perché “ lento e inefficace”. Sul fronte internazionale la linea indicata è quella dell’adesione negoziata alla Ue e degli accordi bilaterali con altri stati a cominciare dall’Italia, per riaccreditare San Marino come paese affidabile. La Confederazione del lavoro sollecita anche una riforma tributaria per recuperare quote di elusione dal settore autonomo e dai consistenti patrimoni immobiliari, da redistribuire alle fasce deboli . Ma anche maggior contrasto al lavoro nero e più spazio alla formazione e all’integrazione di questa con il mondo della scuola. In tema di lavoro, la Csdl ha elaborato una proposta di legge con l’obiettivo di sopperire alle lacune della legge 131 del 2005 a partire dalla stabilità dei rapporti lavorativi. Sul fronte previdenziale la linea perseguita è quella di istituire si, la pensione integrativa, ma secondo il meccanismo dell’adesione volontaria e non obbligatoria. La confederazione del lavoro è anche per un potenziamento dello stato sociale, un maggior sostegno agli anziani, il miglioramento delle prestazioni sociosanitarie erogate dall’Iss. In merito al problema della sicurezza sui luoghi di lavoro, la legge 31 del 98, ha prodotto alcuni buoni risultati ma c’è ancora molto da fare sul fronte della sicurezza e le maggiori responsabilità vengono attribuite alle imprese e all’inefficacia dei sistemi di controllo. Per quel che riguarda i rapporti con la Cdls, la confederazione del lavoro auspica il rilancio dell’azione unitaria, ma se il confronto non dovesse dare i frutti sperati la prospettiva non potrà che sfociare nella scelta di una più ampia autonomia politica e operativa dalla Csu
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