Si prevede che nel 2004 la spesa per le pensioni ordinarie supererà i 70 milioni di euro, di cui 56 milioni a favore di ex dipendenti; 5.796 a favore di ex artigiani; 7 milioni e 436 mila per gli ex commercianti e 2 milioni 576 mila euro per gli ex agricoltori. Il trend di crescita è in linea con quanto accaduto dal 1998 al 2002 periodo nel quale la spesa pensionistica è lievitata del 48,64%. Nel 1998, quando le pensioni ordinarie erano 4199, la spesa era di 38.838.459 euro; nel 2002 ha raggiunto quota 57.729.306 euro e le pensioni ordinarie sono diventate 5119. Scende inoltre progressivamente anche il rapporto tra occupati e pensionati. Nel 2001 era di 4,05 a 1, nel 2002 si è ridotto fino a 3,90, il minimo storico dell’ultimo decennio. I fondi pensione più in salute sono quelli dei lavoratori dipendenti che nel 2002 sono aumentati di oltre 3 milioni di euro, andando a consolidare così l’accantonamento complessivo che supera i 125milioni di euro. Anche il fondo pensioni degli imprenditori, con un accantonamento di oltre 102 milioni di euro è in buona salute. Segno più inoltre per i fondi dei liberi professionisti e degli agenti rappresentanti. In negativo invece i fondi pensione dei commercianti e – sia pure in misura molto meno preoccupante – i fondi pensione degli artigiani.
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