Una iniziativa che coinvolge tutta l’Italia per protestare contro l’eccessivo incremento, con ritocchi a due cifre, dei costi di pane, pasta, latte e formaggi, luce, gas, treni e libri. Non trova giustificazioni, lamentano le associazioni dei consumatori, il fatto che di fronte alla stabilità negli ultimi anni dei prezzi del frumento si sia arrivati a far pagare il pane 2 euro al chilo rispetto ai 50 centesimi di pochi mesi or sono. Le materie prime ci vengono pagate pochissimo, aggiungono i coltivatori, mentre sul mercato i prodotti che ne derivano vanno alle stelle.
Nasce così lo sciopero della spesa che vede uniti gli esponenti dei consumatori e degli agricoltori con la distribuzione gratuita di latte e materiale informativo. Tutti manifestano la preoccupazione che la fiammata dei prezzi dei cereali diventi lo spunto per un rincaro generale di tanti altri prodotti di consumo come latte, frutta, verdura. Che andranno ad unirsi agli aumenti già previsti dei mutui, di gas e acqua e di altri beni utili (ad esempio i libri). In totale un aggravio di 414 euro all’anno per famiglia. Una protesta simbolica per chiedere che vengano creati strumenti comunali di controllo. «Contro l’aumento del costo della vita - affermano ad una voce consumatori e agricoltori - occorre far sentire il peso e la forza dell’utente finale. Disertiamo dunque, intanto per un giorno, negozi e supermercati, per protestare contro chi sta mandando in fumo i nostri risparmi».
Nasce così lo sciopero della spesa che vede uniti gli esponenti dei consumatori e degli agricoltori con la distribuzione gratuita di latte e materiale informativo. Tutti manifestano la preoccupazione che la fiammata dei prezzi dei cereali diventi lo spunto per un rincaro generale di tanti altri prodotti di consumo come latte, frutta, verdura. Che andranno ad unirsi agli aumenti già previsti dei mutui, di gas e acqua e di altri beni utili (ad esempio i libri). In totale un aggravio di 414 euro all’anno per famiglia. Una protesta simbolica per chiedere che vengano creati strumenti comunali di controllo. «Contro l’aumento del costo della vita - affermano ad una voce consumatori e agricoltori - occorre far sentire il peso e la forza dell’utente finale. Disertiamo dunque, intanto per un giorno, negozi e supermercati, per protestare contro chi sta mandando in fumo i nostri risparmi».
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