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"Non c'è più tempo", le categorie economiche chiedono sostegno e spending review

15 dic 2020

Preoccupa l'indebitamento, nonostante tra prima e seconda lettura il deficit sia stato dimezzato. È il segretario generale ANIS William Vagnini a evidenziare poi la mancanza di interventi di riduzione della spesa corrente e - dice - “le risorse per gli investimenti sono poche”. Anis porta proposte di integrazione su temi forti per gli industriali: cassa compensazione, ecobonus, distacchi per le figure apicali, incentivi occupazionali, interventi sulle partecipate. Torna a sollecitare accelerazione nel compimento delle riforme attese, arrivando a definire scadenze temporali e rimarca: “La priorità delle priorità – dice Vagnini – è la stabilizzazione del sistema bancario, che sta drenando risorse anche dal bilancio dello Stato e non sostiene compiutamente l'economia”. 

La situazione è di emergenza – questo il commento a caldo del Presidente USC, Marina Urbinati - capiamo non sia facile stendere un bilancio in questo momento, ma – evidenzia - non abbiamo trovato quasi nulla per quanto riguarda sostegno a imprese e operatori. Prevediamo che il 2021 non sarà migliore del 2020 – aggiunge – e vorremmo fatti concreti, non possiamo fermarci alle intenzioni”.

Molte le riserve da Usot con il Presidente Luigi Sartini che dice: “Non basta la proposta relativa al wedding, serviva più coraggio sulla spending review e nel risolvere i problemi del settore bancario per farlo ripartire”. Riconosce emendamenti migliorativi, ma – dice - “per il nostro settore ci aspettavamo di più a fronte dei crolli vertiginosi subiti”, confidando che possano “arrivare interventi ad hoc, sotto altra forma, rispetto alla legge di bilancio”.

Due grandi assenti per OSLA: mancano misure a sostegno delle imprese – dice il Direttore Michele Andreini - che apprezza l'istituzione di un fondo per lo sviluppo, “ma, senza risorse, dice - resterà sulla carta”. Ancora, mancano misure di spending review, non più deferibili, da prevedere se non nella legge di bilancio, nelle riforme, che OSLA sollecita quando dice: “Non c'è più tempo”. Entra nello specifico delle proposte: auspica  l'allungamento, rispetto ai 3 anni, dei tempi per ripianare le perdite, soprattutto per i settori e operatori più colpiti. Su eco e sisma-bonus, chiesto l'allungamento del credito d'imposta da 5 a 10 anni e l'estensione dei benefici al nucleo familiare.

Proposta condivisa con UNAS: “L'idea è buona, ma così come è oggi avrà applicazione limitata”, osserva il Segretario Generale Pio Ugolini. Se vede con favore lo snellimento delle procedure di avviamento di una attività, nel superamento dell'obbligo di avere una sede fisica dedicata, torna la delusione per veder reiterato l'articolo 148, comma 8, della riforma tributaria del 2013 che prevede la tassazione dei redditi di impresa personale al 17%: “continuiamo a ritenerlo iniquo, il reddito – sostiene Ugolini - deve essere tassato per la sua entità e non per la sua tipologia”.  



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