Circa 115 milioni di entrate dirette che arrivano dai contributi versati. Poco più di 109 milioni di uscite per erogare 8 mila pensioni. Il saldo sarebbe leggermente attivo, ma da solo non sarebbe sufficiente a sostenere il sistema previdenziale. E soprattutto a guardare al futuro. Lo stato interviene con circa 23 milioni di euro per sostenere e in alcuni casi ripianare i fondi pensione. Per effetto del contributo pubblico le entrate complessive salgono a quasi 139 milioni di euro. La quota percentuale più leggera del contributo statale è quella destinata al fondo dei lavoratori. Quelle più significative quelle che vanno a coprire i disavanzi di commercianti, artigiani e agricoltori. In generale la spesa per la previdenza incide circa del 19% sul prodotto interno lordo e negli ultimi 5 anni è salita in misura superiore al 30%. In media un pensionato dispone di un assegno vitalizio di poco superiore ai 15.000 euro all’anno. Alcuni possono contare su pensioni che superano i 2.300 euro al mese, altri restano sotto la soglia dei 1.400, altri ancora ricevono la pensione minima di 875 euro al mese. Infine ci sono le pensioni sociali che ammontano a 515 euro al mese.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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