650 occupati in più nel 2006. Il che equivale ad una crescita di oltre il 4,6% nel settore privato. L’occupazione interna sale del 3,5%, mentre i frontalieri aumentano del 3,7%. Un picco che non si registrava dagli anni ’90.
“Questa consistente crescita – commenta il vice segretario CDLS, Luca Montanari – è il segnale di una economia che si è lasciata definitivamente alle spalle un periodo difficile. Dati che – continua – sono destinati ad agevolare il sistema delle relazioni industriali, con la speranza di poter affrontare con maggiore serenità il nodo della previdenza complementare, il varo delle leggi sugli ammortizzatori sociali e non ultimo il rinnovo del contratto industria”.
Non manca un riferimento di Montanari al fatto che tali risultati siano anche frutto di alcune norme introdotte dalla nuova legge sul lavoro. L’obbligo di depositare le domande di assunzione, ha fatto emergere parte del lavoro sommerso. “Ciò non toglie – conclude – che su questo versante si debba fare ancora molto, con un più efficace monitoraggio sui rapporti di lavoro atipici”.
Tra i singoli settori, il record di dinamicità è detenuto dal terziario con un aumento che ha superato le 200 unità. Segue il comparto commerciale che fa registrare un incremento dell’8,4%, e il settore bancario e assicurativo con una crescita del 7,9%. Fanalino di coda il settore industriale con l’1,6% in più.
“Questa consistente crescita – commenta il vice segretario CDLS, Luca Montanari – è il segnale di una economia che si è lasciata definitivamente alle spalle un periodo difficile. Dati che – continua – sono destinati ad agevolare il sistema delle relazioni industriali, con la speranza di poter affrontare con maggiore serenità il nodo della previdenza complementare, il varo delle leggi sugli ammortizzatori sociali e non ultimo il rinnovo del contratto industria”.
Non manca un riferimento di Montanari al fatto che tali risultati siano anche frutto di alcune norme introdotte dalla nuova legge sul lavoro. L’obbligo di depositare le domande di assunzione, ha fatto emergere parte del lavoro sommerso. “Ciò non toglie – conclude – che su questo versante si debba fare ancora molto, con un più efficace monitoraggio sui rapporti di lavoro atipici”.
Tra i singoli settori, il record di dinamicità è detenuto dal terziario con un aumento che ha superato le 200 unità. Segue il comparto commerciale che fa registrare un incremento dell’8,4%, e il settore bancario e assicurativo con una crescita del 7,9%. Fanalino di coda il settore industriale con l’1,6% in più.
Riproduzione riservata ©
