Ritardi nel pagamento degli stipendi. E' questo il problema sollevato dalle sigle sindacali sammarinesi che partono dal caso del "One Gallery Outlet" nell'attesa di un incontro con la Segreteria all'Industria. "Il governo sta infondendo incertezza e precarietà - affonda Alfredo Zonzini, segretario del settore commercio della Csdl - l'outlet di Dogana sta usando gli incentivi pubblici e non sta dando certezze per il futuro dei lavoratori".
Nel frattempo sembra scricchiolare anche il McDonlad's, alcuni dipendenti avrebbero chiesto chierimenti su come funzionino mobilità e disoccupazione. Gli impiegati del fast food sarebbero 15.
"Gli stipendi in ritardo sono un fenomeno molto più diffuso di quanto si creda - ha continuato Enzo Merlini, responsabile della federazione industria della Csdl -.Ci sono 400 occupati in più a dicembre ma sono 14 i miloni di euro non versati in contributi previdenziali. Aumentano ogni anno di due milioni".
"All'interno delle aziende manifatturiere almeno tre sono in difficoltà - ha spiegato Giorgio Felici segretario federazione industria della Cdls - abbiamo anche delle richieste di riduzione del personale ma interessano pochissimi dipendenti".
Dello stesso avviso l'Usl che con Francesca Busignani, chiede certezza delle regole, meno burocrazia e sanzioni esemplari per chi non rispetta le norme e sul One Gallery: "E' da agosto che si va avanti, abbiamo chiesto un incontro in Segreteria perchè sono coinvolti circa 70 dipendenti, quasi tutti sammarinesi e l'azienda sta godendo di sgravi retributivi e contributivi e senza dare risposte certe".
La Segreteria alla Industria ha chiesto alla azienda un relazione scritta sulla situazione in tempi molto brevi rimarcando la priorità del pagamento degli stipendi. "E' una storia che ereditiamo, la nostra preoccupazione è che siano saldate le pendenze con lo Stato e dipendenti. La legge del 2014 mostra tutte le sue falle consentendo ampie erogazioni di incentivi senza garanzie" ha spiegato il Segretario Andrea Zafferani.
Valentina Antonioli
Nel frattempo sembra scricchiolare anche il McDonlad's, alcuni dipendenti avrebbero chiesto chierimenti su come funzionino mobilità e disoccupazione. Gli impiegati del fast food sarebbero 15.
"Gli stipendi in ritardo sono un fenomeno molto più diffuso di quanto si creda - ha continuato Enzo Merlini, responsabile della federazione industria della Csdl -.Ci sono 400 occupati in più a dicembre ma sono 14 i miloni di euro non versati in contributi previdenziali. Aumentano ogni anno di due milioni".
"All'interno delle aziende manifatturiere almeno tre sono in difficoltà - ha spiegato Giorgio Felici segretario federazione industria della Cdls - abbiamo anche delle richieste di riduzione del personale ma interessano pochissimi dipendenti".
Dello stesso avviso l'Usl che con Francesca Busignani, chiede certezza delle regole, meno burocrazia e sanzioni esemplari per chi non rispetta le norme e sul One Gallery: "E' da agosto che si va avanti, abbiamo chiesto un incontro in Segreteria perchè sono coinvolti circa 70 dipendenti, quasi tutti sammarinesi e l'azienda sta godendo di sgravi retributivi e contributivi e senza dare risposte certe".
La Segreteria alla Industria ha chiesto alla azienda un relazione scritta sulla situazione in tempi molto brevi rimarcando la priorità del pagamento degli stipendi. "E' una storia che ereditiamo, la nostra preoccupazione è che siano saldate le pendenze con lo Stato e dipendenti. La legge del 2014 mostra tutte le sue falle consentendo ampie erogazioni di incentivi senza garanzie" ha spiegato il Segretario Andrea Zafferani.
Valentina Antonioli
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