“A che punto siamo nella spending review dello Stato?”, se lo chiedono i commercialisti sammarinesi che in questi giorni stanno seguendo con attenzione i lavori consiliari sulla legge di bilancio. La Finanziaria – è il pensiero del Consiglio dell'Ordine – non dimostra tutto il coraggio necessario in termini di tagli alla spesa e di spinta del Paese verso la ripresa e lo sviluppo. In un momento in cui il termine spending review pare caduto in disuso – si legge nella nota – ricordano che già nel dicembre 2010 erano stati chiesti a gran voce tagli alla spesa pubblica, non lineari ma funzionali e assicurano che il settore privato, e non solo, sta tenendo d'occhio il comportamento della politica, attendendosi sacrifici ben più importanti dal pubblico di quelli che sono stati proposti. I Sindacati – continuano i commercialisti – pensano di risolvere il problema facendo tagliare alla politica solo gli stipendi più alti dei dirigenti lasciando invariati tutti i livelli medio-bassi, aggravando così solo la deresponsabilizzazione e la sprofessionalizzazione dei dipendenti statali e quindi l'inefficienza della Pa. “Ebbene, a quattro anni dalla prima volta – conclude il Consiglio dell'Ordine – vale ancor più oggi l'allarme lanciato dai commercialisti: il settore privato non è più in grado di sostenere il settore pubblico. Non vorremmo che la situazione degenerasse a breve in una guerra degli stracci tra operatori economici e dipendenti del settore privato da una parte e dipendenti del settore pubblico dall'altra”.
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