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L'Osla replica alla Csu sulle opportunità occupazionali

19 mar 2014
L'Osla replica alla Csu sulle opportunità occupazionali
L'Osla replica alla Csu sulle opportunità occupazionali
OSLA in riferimento alla recente posizione della CSU sulle opportunità occupazionali del comparto del commercio e del turismo del Centro Storico, sulla pretesa di assunzione di residenti, intende precisare che la stragrande maggioranza dei negozianti del Centro storico ha tutto l’interesse ad assumere i sammarinesi ed i residenti, infatti ogniqualvolta si prospetta la necessità di un’assunzione, gli stessi negozianti si prodigano a verificare la presenza di sammarinesi e residenti nelle liste del collocamento, ma purtroppo tale ricerca dà troppo spesso esiti negativi. I commercianti necessitano di personale che abbia dimestichezza con le lingue straniere, e soprattutto necessitano della disponibilità del lavoratore ad essere impiegato anche il sabato e la domenica. Invece, quando le aziende fanno richiesta di personale, la maggior parte delle volte chi è iscritto non si presenta al colloquio. Questo fenomeno addirittura costringe il commerciante, suo malgrado, a privarsi delle agevolazioni sia retributive che contributive previste per l’occupazione estiva degli studenti sammarinesi. Abbiamo tutti a cuore la risoluzione del problema occupazionale dei residenti, ma perché i sindacati non parlano anche degli anni in cui veniva osteggiato ogni tipo di strumento utile all’impiego regolamentato dei lavoratori saltuari? O si cambia visione del mercato del lavoro o non si giunge a niente. Clienti sicuri non esistono più, flussi turistici sicuri non esistono più, ordini sicuri non esistono più, quindi non esistono più posti di lavoro sicuri, nemmeno per i residenti, nonostante, lo ribadiamo, la volontà di tutto il comparto imprenditoriale sia quella dell’agevolazione del loro ingresso nel mondo occupazionale. La parola d’ordine deve essere flessibilità mentale e approccio ancor più flessibile al mondo del lavoro. L'offerta interna della forza lavoro deve essere qualificata (lingua estera adeguata alle richieste) e pronta alla flessibilità oraria imposta dall’affluenza della clientela. Forse occorrerebbe coadiuvare concretamente i lavoratori disoccupati evitando di creare paletti e obblighi a operatori che hanno nell’accoglienza del cliente a 360 gradi, l’unica arma per sopravvivere.

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