“Una manovra che va riscritta completamente, non bastano emendamenti qui e là, per accontentare tutti”. E’ un no deciso quello di Osla alla Finanziaria 2011. Manca un progetto di sviluppo, ma anche la capacità di affrontare i problemi più urgenti; si contesta l’aumento della pressione fiscale senza finalità, così come quello del costo del lavoro; il premeditato rafforzamento del potere delle lobbies e la volontà di far pagare il costo di operazioni poco chiare, come Bac e Carisp, alla parte sana del Paese. “Il tutto – sostiene Osla – rifiutando il confronto diretto con la nostra associazione”, la quale ha proposto una lista di obiettivi da raggiungere nel breve, medio e lungo periodo, per ridare impulso all’economia. “Non siamo alla ricerca del vantaggio per l’una o per l’altra categoria, o di soluzioni superficiali e momentanee ai problemi – aggiunge Giuseppe Della Balda, per Osla Industria – ma siamo alla ricerca di un confronto serio col Governo sulle prospettive”. Lo sciopero non è invece una forma di protesta condivisibile: “Ciò che ci interessa di più è continuare a fare impresa - ricorda Tontini – ma oggi è molto difficile”. Nel video l'intervista a Luigi Tontini (Presidente Osla)
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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