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L’Osservatorio sul Commercio presenta il suo rapporto annuale e lancia il monito: la legge del 2006 ha creato sin troppe distorsioni

20 lug 2010
L'osservatorio sul commercio presenta il suo rapporto annuale e lancia il monito: la legge del 2006 ha creato sin troppe distorsioni
L'osservatorio sul commercio presenta il suo rapporto annuale e lancia il monito: la legge del 2006 ha creato sin troppe distorsioni
E’ un settore che dà lavoro e reddito a circa 5.000 addetti; contribuisce al Pil per il 9,1%, probabilmente dato sottostimato. Infatti, come riportato nel rapporto, e sottolineato dal presidente dell’osservatorio Libero Barulli, una degli imputati principali è la legge del febbraio 2006 che aveva liberalizzato le società e che consentiva di costituirle con oggetti sociali anche contraddittori. “Ne sono state costituite una miriade – rincara Barulli – che figurano nei servizi e nel manifatturiero, ma che di fatto svolgono attività commerciali e anche al dettaglio. Un soggetto costituiva la società poi faceva quello che voleva”. Le distorsioni sono evidenti, i volumi di interscambio sono elevati ma il tasso occupazionale bassissimo, il fenomeno degli intermediari esploso dopo la legge 2006, e specifici settori della intermediazione, con rilevante interscambio, contabilizzano un saldo netto di imposta monofase di appena lo 0,7%. Tutto negativo, dunque? Tutt’altro, come conferma il segretario di Stato all’Industria e Commercio Marco Arzilli. E i dati comunque lo provano: le imprese totali sono 1.665, la maggior parte intermediari del commercio di prodotti vari senza prevalenza, seguiti dal settore dei prodotti elettronici e dai grossisti di foto-cine ottica. Queste tre tipologie, nel 2008, hanno generato un volume di importazione del 60% del settore commercio e intermediari. L’occupazione è in crescita: dal 2005 al 2009 le unità sono passate da 2.187 a 3.029, e raffrontando dicembre 2008 con dicembre 2009 l’aumento è stato di 186 occupati, nonostante la crisi. Nel video l'intervista al segretario di Stato per l'Industria e il Commercio, Marco Arzilli

Francesca Biliotti

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