E’ iniziato il braccio di ferro tra Governo e PA per il rinnovo del contratto. Dopo proposte, controproposte e confronti, tra Esecutivo e Csu, i rappresentanti sindacali del pubblico impiego hanno deciso di avviare gli scioperi a scacchiera e a singhiozzo. A supporto delle prime tre ore di astensione una manifestazione di scioperanti, dalle 9 alle 10.00, sotto le finestre di Palazzo Pubblico in concomitanza con la seduta di maggio del Consiglio Grande e Generale. Deciso inoltre il blocco degli staordinari mentre durante gli scioperi vengono garantiti i servizi primari nei settori strategici e di servizio pubblico. La PA si mobilita, sostengono i sindacati, per ottenere un contratto dignitoso per i dipendenti di un settore che negli ultimi quattro anni non hanno ottenuto nemmeno la copertura dell’inflazione. Buona la partecipazione a questa prima giornata di sciopero, commenta la Csu che lancia un messaggio al Governo, se vuole continuare a trattatare è necessario che lo faccia presentando proposte più concrete su tutto, formalizzate non solo a voce. Da registrare anche la polemica scoppiata sulla partecipazione, allo sciopero, dei dipendenti che lavorano nella Segreteria Istituzionale e che si occupano anche dello svolgimento del Consiglio. Ieri le istituzioni hanno proposto alle confederazioni sindacali di garantire i servizi minimi per lo svolgimento del Consiglio, pur ribadendo il rispetto per la lotta dei lavoratori. La Csdl non ha concordato con questa ipotesi e in un comunicato il Segretario della federazione, Mauro Casali, puntualizza di non aver invitato i dipendenti a prestare servizio durante lo sciopero e parla di pressioni esercitate dalle istituzioni.
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