C'è una precisa ragione di famiglia alla base della decisione di Paolo Borin di lasciare la Cassa di Risparmio proprio nel momento in cui le nubi si stanno diradando sul cielo dello storico istituto bancario sammarinese. La sua lettera di dimissioni l'ha consegnata nelle mani del Presidente, Pietro Giacomini, che oggi manifesta la sua vicinanza al Direttore Generale e smorza qualunque congettura di presunte tensioni o dissapori. Tutt'altro. Borin era stato nominato nell'aprile dello scorso anno, e il rapporto, in questi nove mesi si era via via consolidato, come lui stesso sottolinea dichiarando il suo personale rammarico per essere costretto a lasciare la guida della Carisp: “Sono davvero dispiaciuto - dichiara - di dover prendere questa decisione. Mi ero ben inserito in banca e nella Repubblica e mi spiace ancora di più lasciare in questo momento, quando, con la liquidità derivante dagli ingenti incassi relativi al gruppo Delta, si aprono per la Cassa di Risparmio ulteriori e importanti opportunità operative, che andranno a tutto beneficio dell'economia sammarinese”. Non aggiunge altro Borin, che preferisce mantenere nella giusta riservatezza le questioni personali che lo hanno spinto a rivedere il suo impegno a San Marino. La questione sarà affrontata dal Consiglio di Amministrazione nella riunione già convocata per lunedì pomeriggio. Per il momento il Presidente, Pietro Giacomini, fa sapere che “qualora il Consiglio decida di accettarle, le dimissioni diventeranno operative tra alcune settimane e non comporteranno, ovviamente, alcuna interruzione nel governo della banca”. I consiglieri esprimono anticipatamente tutto l'apprezzamento per l'attività che Paolo Borin ha svolto in questi mesi e per l'impegno profuso nello svolgimento del suo incarico. Manifestano il loro rincrescimento per la decisione e fanno sapere al Direttore Generale di essergli vicini in questo momento. Della decisione era al corrente il Segretario di Stato alle Finanze, Claudio Felici, che sapeva ci sarebbe stata una comunicazione all'assemblea del Cda. “Ci dispiace - commenta - che dopo poco tempo il dottor Borin, che ha interpretato anche una fase convulsa della Cassa di Risparmio, non possa continuare il suo prezioso lavoro proprio in questo momento, che auspico si riveli di ripresa per il più antico istituto di credito della Repubblica”.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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