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Pdl "Titani", UCS: “Condivisibile l'intento, ma l'impalcatura non regge”

Confronto sul progetto di legge sui CCF: le tre Associazioni a Tutela dei Consumatori hanno incontrato forze di maggioranza e di opposizione. Le perplessità di UCS: "Uno strumento che, per funzionare, deve essere spendibile ovunque".

27 giu 2020

 “Così come posta, l'impalcatura non regge e non è appetibile”. E' in chiaroscuro il giudizio dell'UCS sul cosiddetto “Pdl Titani”: “progetto di legge condivisibile negli intenti: portare un “polmone di liquidità interno e benefici per il consumatore sammarinese in una ottica non depressiva”, ma ne contesta la genesi: “è mancata la condivisione” - scrive la Presidente Francesca Busignani – portando ad un progetto “lacunoso, non capito e non ben visto da gran parte della popolazione” e rivendica la necessità di un “confronto a monte” con le forze sociali che rappresentano i consumatori e che hanno così il polso diretto su tutti gli aspetti di ricaduta o di possibile attuazione. Nel merito, tornano i rilievi - già mossi ai tempi della scelta di accredito dell'IGR sulla Smac: “Per far funzionare uno strumento di liquidità virtuale interno al Paese – dice - è necessario che sia “spendibile ovunque e facilmente, fruibile per comprare tutto, sia beni, sia servizi. Ancora – osserva - non si può pensare che i Titani siano usati per pagare tasse e tributi se gli uffici statali non sono tutti dotati di Pos per i pagamenti”. E' quindi un “no” ai Titani, almeno finché – scrive UCS – la norma non avrà la giusta impalcatura tecnica, la corretta strutturazione operativa e la normale condivisione preliminare con le parti”. Uno sguardo anche alla SMAC: ne ribadisce la validità quale incentivo ai consumi interni, ma chiede che torni ad essere veicolo per scontistica e promozioni, lasciando la veste di tracciante fiscale: “Due funzioni così dissimili che – dice la Busignani – rischiano di annullarsi a vicenda”.


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