Pensionati: sono 9200 a San Marino - componente importante della società - e chiedono di contare nelle decisioni che li riguardano. Citano il ritiro del decreto 79, con il ripristino della gestione delle risorse di Fondiss al Comitato Gestore, nonché il mantenimento nella legge di assestamento di bilancio dell'abbattimento del 20% su tutte le pensioni, come un segnale di apertura e di un confronto reale con le parti. Si dicono d'accordo all'uso di parte dei fondi pensione per finanziare le banche, ma solo a fronte di garanzie solide e precise e sottoponendo la scelta al parere di lavoratori e pensionati stessi, attraverso referendum sindacale.
Tornano ad invocare una proposta di riforma pensionistica, “inderogabile – scrivono – se si vogliono assicurare alle nuove generazioni pensioni dignitose”, chiedendo sul tema l'avvio di “una vera concertazione tra le parti sociali”. Ancora, al Governo chiedono impegno per la piena attuazione della riforma tributaria con un potenziamento della Smac quale strumento di tracciabilità per accertare i ricavi, nonché una reale applicazione dei controlli, ad oggi non realizzati – dicono - consentendo così a molte categorie del lavoro autonomo di dichiarare redditi inverosimili”.
In testa alla preoccupazioni resta il futuro del Casale La Fiorina, dopo l'unificazione delle case di riposo: ancora tanti “i problemi da affrontare – segnalano le due federazioni - perché la struttura sia pienamente operativa, dalla definizione del ruolo della SUMS, all'inquadramento del personale, la gestione della cucina, la sistemazione dell'area esterna”.
AS
Tornano ad invocare una proposta di riforma pensionistica, “inderogabile – scrivono – se si vogliono assicurare alle nuove generazioni pensioni dignitose”, chiedendo sul tema l'avvio di “una vera concertazione tra le parti sociali”. Ancora, al Governo chiedono impegno per la piena attuazione della riforma tributaria con un potenziamento della Smac quale strumento di tracciabilità per accertare i ricavi, nonché una reale applicazione dei controlli, ad oggi non realizzati – dicono - consentendo così a molte categorie del lavoro autonomo di dichiarare redditi inverosimili”.
In testa alla preoccupazioni resta il futuro del Casale La Fiorina, dopo l'unificazione delle case di riposo: ancora tanti “i problemi da affrontare – segnalano le due federazioni - perché la struttura sia pienamente operativa, dalla definizione del ruolo della SUMS, all'inquadramento del personale, la gestione della cucina, la sistemazione dell'area esterna”.
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