“E' una doccia fredda anche per noi; il ritorno dell'Italia in recessione – perchè di questo si tratta – avrà diretti riflessi sull'economia sammarinese, su questo non c'è alcun dubbio”. Commenta così, l'amministratore delegato di BAC – Pier Paolo Fabbri -, l'intervista rilasciata alla BBC da Pier Carlo Padoan. Il ministro all'economia aveva detto che la crescita dell'Italia nel 2014 sarà molto inferiore allo 0,8% inizialmente previsto, e che sono necessari almeno 2 anni per vedere gli effetti delle riforme. “L'Italia – afferma Fabbri – è condizionata da una serie di fattori negativi: l'elevato debito pubblico, innanzitutto, e poi le regole imposte dall'Europa. In questo senso il Titano ha maggiori margini di manovra, ma sarebbe un errore – sostiene – sostenere con il debito, ancora basso in Repubblica, la spesa corrente”. Pier Paolo Fabbri non è troppo stupito dei 2 trimestri consecutivi con “segno meno” per l'Italia, nonostante la recente euforia dei mercati verso il Belpaese. “I numeri – afferma – sono oggettivamente negativi, ma gli interventi strutturali sono in fieri e gli effetti sull'economia delle riforme sono sul medio e lungo periodo”.
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