Le federazioni pubblico impiego della Csu chiedono di bloccare l'iter legislativo per la trasformazione delle poste in Spa, sostenendo che questa operazione non ha alcun senso economico. La liquidità del Paese, scrivono, è molto diminuita, e il nuovo scudo fiscale italiano non migliorerà le cose. Non c'è mercato e dunque non ci sono le condizioni per creare ulteriore concorrenza. I supposti servizi finanziari, aggiunge la Csu, potrebbero essere svolti già dall'Ente Poste, aldilà della sua organizzazione. Vi è anche la questione del personale precario che, in attesa della definizione del fabbisogno, ha maturato nel frattempo una anzianità di servizio considerevole. Personale, conclude la nota, che al momento ha avuto solo rassicurazioni molto generiche. Analoga richiesta arriva dall'Usl che ricorda come l'incontro con il governo sia frutto del presidio organizzato con diversi dipendenti il 28 novembre a Palazzo Pubblico.
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