Si stima che graveranno per 6-700 euro a famiglia. Rincari e costi aggiuntivi che riguardano essenzialmente beni primari: consumatori già in guerra per gli aumenti di pane e pasta, ma a crescere è tutto l’agro-alimentare: il riso e lo zucchero, la frutta autunnale - a causa della pesante siccità che ne ha ridotte le produzioni. Pere, mele, agrumi e uva più care, ma anche vino e olio, con aumenti stimati addirittura fino al 40%. Allarme anche per il latte, che già in questo mese ha fatto salire di oltre il 3% il costo dei prodotti caseari. Non solo però l’agro-alimentare. Più care tutte le bollette: l’autorità per l’energia italiana ha già ufficializzato gli adeguamenti tariffari su luce e gas (con aumenti medi del 25%) per l’escalation del prezzo del petrolio, con aumenti stimati dalle associazioni dei consumatori sui 100 euro a famiglia.
Già lanciato l’allarme per il costo dell’istruzione – con rincari segnalati sui prezzi di libri scolastici e cancelleria – ma anche spostarsi in treno sarà più dispendioso, con tariffe ferroviarie che potranno avere adeguamenti fino al 10% in più.
Gravati da aumenti risultano dunque tutti beni di prima necessità, ma gli elevati prezzi dei settori agro-alimentari ed energetici – stimano le associazioni a difesa dei consumatori – ridurranno anche la capacità d’acquisto di beni non essenziali, come abbigliamento e tecnologia, categorie per le quali si ipotizza, così, una flessione.
Già lanciato l’allarme per il costo dell’istruzione – con rincari segnalati sui prezzi di libri scolastici e cancelleria – ma anche spostarsi in treno sarà più dispendioso, con tariffe ferroviarie che potranno avere adeguamenti fino al 10% in più.
Gravati da aumenti risultano dunque tutti beni di prima necessità, ma gli elevati prezzi dei settori agro-alimentari ed energetici – stimano le associazioni a difesa dei consumatori – ridurranno anche la capacità d’acquisto di beni non essenziali, come abbigliamento e tecnologia, categorie per le quali si ipotizza, così, una flessione.
Riproduzione riservata ©