La riforma è indispensabile. Questa la sfida lanciata dal segretario uscente ai 154 delegati in rappresentanza di 1300 iscritti. In apertura, critica la piaga del precariato e vede nel processo di trasformazione avviato con il Governo una occasione di sviluppo “il passaggio dal mansionario al profilo di ruolo, cioè dal fare al saper fare – dice Marco Tura – sostituisce in parte il valore dell’organizzazione con quello della persona”. Invoca poi una reale autonomia gestionale della P.A. e formazione permanente. Indica poi i punti di criticità: Istituto di Sicurezza Sociale, scuola e aziende di Stato: il primo alle prese con noti problemi di compatibilità economica, la scuola oggetto di leggi nate senza il confronto con i lavoratori, mentre per le aziende - tra ipotetiche privatizzazioni - non è chiaro il reale progetto per il futuro. Il Segretario Tura non nasconde preoccupazioni in chiave contrattuale e chiede di giungere al rinnovo il più presto possibile.
Nella relazione trova spazio anche una proposta: il benessere organizzativo. Obiettivo che con tutta probabilità sarà lui stesso a portare avanti, visto che si ricandida alla guida della federazione.
Il Segretario agli Interni Ciavatta prende la parola subito dopo, sull’importanza della riforma e di una legge sulla dirigenza che ne rappresenta lo snodo. Massima disponibilità sul precariato, un po’ meno sulla parte economica: troppo la richiesta del 5,5% visto anche il parallelo adeguamento delle indennità. Nel pomeriggio il dibattito dopo di che ci saranno la votazione della mozione conclusiva e l’elezione del nuovo direttivo.
Giovanna Bartolucci
Nella relazione trova spazio anche una proposta: il benessere organizzativo. Obiettivo che con tutta probabilità sarà lui stesso a portare avanti, visto che si ricandida alla guida della federazione.
Il Segretario agli Interni Ciavatta prende la parola subito dopo, sull’importanza della riforma e di una legge sulla dirigenza che ne rappresenta lo snodo. Massima disponibilità sul precariato, un po’ meno sulla parte economica: troppo la richiesta del 5,5% visto anche il parallelo adeguamento delle indennità. Nel pomeriggio il dibattito dopo di che ci saranno la votazione della mozione conclusiva e l’elezione del nuovo direttivo.
Giovanna Bartolucci
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