L'effetto della caduta della cosiddetta Zona Bianca”, la restrizione cioè prevista che consentiva la vendita di latte fresco solo se proveniente dalla Centrale, è uno dei primi vantaggi. Di questo dovrà discutere e decidere il Consiglio Grande e Generale, quando la proposta di cessione dall’azienda arriverà in aula.
“Tra gli obiettivi del Governo – spiega il Segretario di Stato all’Agricoltura, Marino Riccardi – c’è il mantenimento della tipicità, le garanzie di un prodotto genuino e tipicamente sammarinese, con latte proveniente dagli allevamenti che si trovano sul territorio e seguendo le lavorazioni caratteristiche che hanno segnato fino ad ora la produzione”.
Riccardi rassicura anche gli allevatori sammarinesi ricordando che nei vicoli previsti per la cessione c’è anche l’obbligo di ritirare tutto il latte conferito in quantità non inferiori a quelle registratela 31 dicembre 2006. Per gli eventuali esuberi toccherà all’azienda decidere, ma già i diretti interessati hanno fatto saper di esser pronti ad acquisirne anche in misura superiore. Sul nome di chi rileverà la storica Centrale di Acquaviva nessuna ufficializzazione, anche se sembra che l’orientamento sia quello di accogliere la proposta avanzata dal gruppo Titancoop–Sociale, che vede unite le due imprese sammarinesi del settore grande distribuzione. Stando alle indiscrezioni il loro piano aziendale avrebbe convinto di più, dato maggiori garanzie e ritenuto più affidabile, ma per la scelta ufficiale si dovrà attendere il Congresso di Stato di lunedì, nel quale il Segretario Riccardi porterà la proposta per il pronunciamento del Governo che dovrà dare il via libera alla trattativa.
L’accordo definitivo dovrà prevedere il riassorbimento del personale in carico alla Centrale del Latte, alle stesse condizioni retributive e con identiche mansioni; l’impegno a ristrutturare lo stabilimento esistente o a crearne uno nuovo, in entrambi i casi in linea con le norme CEE. Lo stesso vale per i macchinari, che dovranno essere rinnovati sempre in rispetto delle normative comunitari; poi l’obbligo del ritiro del latte proveniente dagli allevamenti sammarinesi.
L’atro impegno che il gruppo subentrante dovrà accollarsi è quello di una fideiussione bancaria a garanzia degli investimenti da effettuare. Sarà una fideiussione variabile, che diminuirà in funzione dell’avanzamento degli investimenti previsti. Un modo per assicurare il rilancio certo dell’azienda e un alto livello qualitativo durante questi 30 anni di gestione privata, come previsto dal bando. Trascorso tale periodo tutto tornerà nelle mani dello Stato che – presumibilmente – rinnoverà l’accordo di gestione.
“Tra gli obiettivi del Governo – spiega il Segretario di Stato all’Agricoltura, Marino Riccardi – c’è il mantenimento della tipicità, le garanzie di un prodotto genuino e tipicamente sammarinese, con latte proveniente dagli allevamenti che si trovano sul territorio e seguendo le lavorazioni caratteristiche che hanno segnato fino ad ora la produzione”.
Riccardi rassicura anche gli allevatori sammarinesi ricordando che nei vicoli previsti per la cessione c’è anche l’obbligo di ritirare tutto il latte conferito in quantità non inferiori a quelle registratela 31 dicembre 2006. Per gli eventuali esuberi toccherà all’azienda decidere, ma già i diretti interessati hanno fatto saper di esser pronti ad acquisirne anche in misura superiore. Sul nome di chi rileverà la storica Centrale di Acquaviva nessuna ufficializzazione, anche se sembra che l’orientamento sia quello di accogliere la proposta avanzata dal gruppo Titancoop–Sociale, che vede unite le due imprese sammarinesi del settore grande distribuzione. Stando alle indiscrezioni il loro piano aziendale avrebbe convinto di più, dato maggiori garanzie e ritenuto più affidabile, ma per la scelta ufficiale si dovrà attendere il Congresso di Stato di lunedì, nel quale il Segretario Riccardi porterà la proposta per il pronunciamento del Governo che dovrà dare il via libera alla trattativa.
L’accordo definitivo dovrà prevedere il riassorbimento del personale in carico alla Centrale del Latte, alle stesse condizioni retributive e con identiche mansioni; l’impegno a ristrutturare lo stabilimento esistente o a crearne uno nuovo, in entrambi i casi in linea con le norme CEE. Lo stesso vale per i macchinari, che dovranno essere rinnovati sempre in rispetto delle normative comunitari; poi l’obbligo del ritiro del latte proveniente dagli allevamenti sammarinesi.
L’atro impegno che il gruppo subentrante dovrà accollarsi è quello di una fideiussione bancaria a garanzia degli investimenti da effettuare. Sarà una fideiussione variabile, che diminuirà in funzione dell’avanzamento degli investimenti previsti. Un modo per assicurare il rilancio certo dell’azienda e un alto livello qualitativo durante questi 30 anni di gestione privata, come previsto dal bando. Trascorso tale periodo tutto tornerà nelle mani dello Stato che – presumibilmente – rinnoverà l’accordo di gestione.
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