Sono esasperati i produttori emiliano romagnoli: il mercato è in crisi e per loro la redditività, già contenuta, si assottiglia ulteriormente. “Ci vogliono 5 Kg di pesche per fare il prezzo di una tazzina di caffé” dichiarano i vertici della Coldiretti, che ricordano come un chilo di pesche venga pagato al produttore solo 20 centesimi, ben al di sotto dei costi di produzione. A Bologna ci andranno in massa; saranno qualche centinaio insieme al Presidente Mauro Tonello e il direttore reginale di Coldiretti, Gianluca Lelli. Con loro porteranno 300 cassette di pesche nettarine e altri prodotti ortofrutticoli, per un totale di 50 quintali di frutta e verdura, ma soprattutto un documento, che consegneranno ad Errani, in cui si mettono a confronto i prezzi di beni comuni con quelli dei loro prodotti, per dimostrare che per pagare un pacchetto di sigarette occorrono 23 chilogrammi di pesche e nettarine, una delle varietà più pregiate coltivate in romagna. La manifestazione di protesta prevede anche la distribuzione di pesche a tutti i dipendenti della Regione.
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