Benzina e gasolio ai massimi storici. In un anno il pieno è aumentato del 40 per cento. Oltre un euro e ottanta per la verde, poche decine di centesimi in meno per il diesel. Una cavalcata inarrestabile che risente non soltanto delle turbolenza geopolitiche legate al costo del barile, ma anche alla crisi economico-finanziaria dell’Italia. Metter mano alla benzina è il modo più sicuro per far quadrare i conti e garantirsi un gettito fiscale maggiorato. Le accise, però, una volta introdotte non vengono più tolte. Per ogni euro di carburante, 52 centesimi servono per pagare gli interventi più disparati: dalla guerra in Etiopia del 1935, alla crisi di Suez del '56, dal disastro del Vajont del '63, all’alluvione di Firenze del '66 sino ad arrivare al rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 1996. Anche le giunte regionali hanno la possibilità di intervenire al rialzo sul prezzo della benzina introducendo un’imposta aggiuntiva. Nelle Marche, regione italiana con i prezzi medi più cari d’italia, con la benzina si pagano i danni dell’alluvione dello scorso anno.
Stefano Caliciuri
Stefano Caliciuri
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