“Tutto falso e diffamatorio”, inizia così la dura presa di posizione della Data Print Grafik che ad inizio settimana aveva smantellato alcuni macchinari dallo stabilimento di Faetano, gesto stigmatizzato da dipendenti e sindacati. La proprietà, da noi contattata durante il sit-in, non aveva voluto rilasciare dichiarazioni. “Nessun blitz, - si legge in una nota stampa – la proprietà non ha fatto altro che procedere nel lavoro già programmato e comunicato all'Ufficio del Lavoro”.
La Data Print Grafik, come viene ricostruito, opera in Repubblica dal 1987, nel rispetto di ogni onere sia verso lo Stato che verso i dipendenti, ma negli ultimi anni l'avvento delle stampanti laser, oltre che la crisi generale, hanno costretto l'azienda ad una forte riduzione della produzione delle stampanti ad impatto, suo “core business”, e, di conseguenza, del personale.
Da qui la decisione, nella scorsa estate, di chiudere i battenti con l'intento di trasferire la restante produzione a Coriano, garantendo però ai dipendenti rimasti il posto di lavoro e la stessa remunerazione. Secondo l'azienda però i dipendenti hanno rifiutato l'offerta rilanciando, tramite i sindacati, ulteriori richieste “del tutto inaccettabili”.
Proprio i sindacati sarebbero autori, secondo la Data Print Grafik, di una “falsa rappresentazione della verità” e saranno quindi chiamati nelle sedi competenti a rispondere per le “denigratorie asserzioni rilasciate agli organi di stampa”.
fm
La Data Print Grafik, come viene ricostruito, opera in Repubblica dal 1987, nel rispetto di ogni onere sia verso lo Stato che verso i dipendenti, ma negli ultimi anni l'avvento delle stampanti laser, oltre che la crisi generale, hanno costretto l'azienda ad una forte riduzione della produzione delle stampanti ad impatto, suo “core business”, e, di conseguenza, del personale.
Da qui la decisione, nella scorsa estate, di chiudere i battenti con l'intento di trasferire la restante produzione a Coriano, garantendo però ai dipendenti rimasti il posto di lavoro e la stessa remunerazione. Secondo l'azienda però i dipendenti hanno rifiutato l'offerta rilanciando, tramite i sindacati, ulteriori richieste “del tutto inaccettabili”.
Proprio i sindacati sarebbero autori, secondo la Data Print Grafik, di una “falsa rappresentazione della verità” e saranno quindi chiamati nelle sedi competenti a rispondere per le “denigratorie asserzioni rilasciate agli organi di stampa”.
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