“L’austerity stile FMI non è la ricetta per uscire dalla crisi”. Così il confederale CDLS secondo cui l'usuale “cura da cavallo” proposta dagli esperti di Washington non sarebbe la strada giusta. “Servono semmai scelte politiche indirizzate a maggiori investimenti – affermano dal sindacato - e alla salvaguardia degli importanti livelli di difesa sociale raggiunti dal Paese”. Di qui il netto altolà dei vertici della Confederazione Democratica a quelle che definiscono misure draconiane sul fronte della riforma pensioni: “Riteniamo – sostengono – che non ci potrà essere spazio per interventi retroattivi e per l’introduzione di automatismi economici e anagrafici che non rappresenterebbero altro che tagli lineari alle prestazioni”. Giudizio severo anche sulla legge di Bilancio: “Mancano progetti capaci di delineare per San Marino un nuovo orizzonte” - sottolineano. Infine un monito alle forze politiche, affinché smettano di litigare. Per la CDLS va superata l'idea che la condivisione, da tutti auspicata, venga intesa come adesione alle proprie scelte anziché come costruzione di un progetto comune.
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