Un confronto tecnico col sindacato, ieri nella tarda mattinata, poi l’esame del progetto di legge per la riforma previdenziale, arrivato all’esame della commissione. Numerosi e di sostanza gli emendamenti elaborati nelle ultime ore dalla segreteria di stato alla sanita’ e sicurezza sociale. I commissari di opposizione hanno chiesto di rinviare la riunione di almeno 24 ore, per poterli esaminare a fondo. Al no della maggioranza, Mario Venturini di Ap e Maurizio Rattini del gruppo federativo socialista, hanno abbandonato l’aula in segno di protesta. I rappresentanti di Sinistra Unita, Vanessa Muratori, Ivan Fochi e Alessandro Rossi sono usciti poco dopo, 'perche’ – scrivono in un comunicato – e’ emersa la volonta’ di respingere ogni emendamento a prescindere, non ci sono stati consegnati i calcoli attuariali, non c’è stato fornito alcun dato che giustificasse la ulterioriore penalizzazione del rendimento pensionistico'. 'Restare in aula – commenta sinistra Unita – era a quel punto perfettamente inutile'. Glauco Sansovini di Alleanza Nazionale, ha invece partecipato ai lavori. “Anche se la riforma è stata ammorbidita – ha dichiarato – il taglio alle pensioni c’è e a pagare saranno come sempre le fasce deboli”. I due progetti di legge, dopo le schermaglie iniziali, sono state sottoposte alla commissione che li ha approvati, in anticipo, rispetto al previsto. E’ stata infatti sufficiente la seduta pomeridiana e non anche la preventivata seduta serale. “Registro con disappunto l’abbandono dell’aula di alcuni consiglieri, nonostante la disponibilità dimostrata ad approfondire i vari aspetti del progetto di legge, nello spirito dei lavori della commissione – dichiara il Presidente Francesco Mussoni - Il problema del poco tempo a disposizione per l’esame degli emendamenti, c’è sia per la maggioranza che per l’opposizione. Ma il regolamento consente di presentarli anche all’ultimo momento. Io ho proposto – conclude Mussoni - di sospendere la seduta per qualche ora per valutare i nuovi testi presentati, ma non si è trovato l’accordo”. Sul tema della riforma previdenziale, c’è anche l’intervento della federazioni pensionati della Csdl, secondo la quale “il progetto del governo non e’ garantista per il futuro”. La Fups fa anche una serie di richieste specifiche, tra cui l’adeguamento delle pensioni al reale costo della vita e non ai dati Istat, considerati inattendibili.
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