'Il sistema San Marino ha bisogno di rifarsi il look, riacquistare credibilità e presentarsi con una faccia nuova, pulita e trasparente'. L’ordine dei dottori commercialisti presenterà all’Esecutivo le sue proposte sulla riforma tributaria, considerata uno degli elementi più importanti per rendere nuovamente attraente il sistema: i commercialisti vogliono norme semplici, chiare, e soprattutto una riduzione dell’aliquota di imposta IGR al 15%, contro il 19% attuale 'che diverrà di fatto più alta, sostengono, con l’allargamento del reddito imponibile'. Chiedono anche di razionalizzare la gestione del sistema pubblico, magari privatizzando alcuni servizi come le poste o la nettezza urbana, e liberare così risorse da reinvestire. Inoltre chiedono di perfezionare gli accordi bilaterali internazionali, in primis con l’Italia ma anche coi maggiori paesi europei, come Francia, Germania, Inghilterra. E ancora un potenziamento dei controlli interni per evitare distorsioni, prima che queste diventino eclatanti. I dottori commercialisti presenteranno alcuni progetti, tra cui spicca la proposta di una pianificazione fiscale: il fisco e il contribuente cioè, dovrebbero pianificare tre anni di contribuzioni, e se il reddito dovesse superare quello concordato l’aliquota diverrebbe più bassa. Un incentivo, questo, per attirare aziende a San Marino. 'E dal momento, fa notare il presidente Enzo Zafferani, che la tendenza a ridurre la manodopera ai livelli più bassi continuerà, sarebbe opportuno far sì che le imprese mantenessero a San Marino la loro “testa”, il know how, pur continuando a delocalizzare l’attività produttiva'.
Riproduzione riservata ©