L'Attivo dei quadri sindacali Csu lancia una fase di mobilitazione che prevede, come primo atto, un ciclo di otto assemblee intercategoriali. Stigmatizzata soprattutto la scelta del governo di portare in commissione i progetti di legge di riforma del sistema pensionistico e delle norme sull'occupazione, senza un adeguato confronto con il sindacato. Gli incontri con la segreteria alla Sanità non hanno infatti sciolto i nodi principali, fa sapere la Csu che parla di “una accelerazione inaccettabile, dal sapore di un blitz autoritario”. E preannuncia che verrà richiesto un incontro con i capigruppo consiliari.
Nel merito, la Csu contesta fortemente l'eliminazione nella versione finale del pdl sulla riforma pensionistica dell'articolo che prevedeva l'aumento del contributo dello Stato per far fronte agli sbilanci annuali del Fondo pensioni lavoratori dipendenti. Per la Csu è inaccettabile che, mentre lo Stato copre da decenni integralmente lo sbilancio dei fondi previdenziali di alcune categorie, poi confluite in quella dei lavoratori autonomi, contribuisca solamente fino ad un massimo del 25% per i lavoratori subordinati. “È inaccettabile – continuano i sindacati – pensare che da ora fino ai prossimi 10/15 anni gli sbilanci si debbano coprire utilizzando le riserve del fondo pensione fino al loro azzeramento”. Critica poi la totale assenza di confronto sulla riforma di Fondiss e i disincentivi previsti nel progetto di legge. Sulla riforma delle norme sull'occupazione - conclude la Csu - il confronto è stato ridotto al minimo.