Resta caldo il clima tra il leader dei Commercianti, Marco Arzilli, e il Segretario di Stato al Commercio, Tito Masi, circa le ipotesi di rilancio del settore e le prime suggestioni sullo studio Mc Kinsey. Pace fatta tra Arzilli e Giorgi, dopo le incomprensioni sulla nota del direttivo USC.
Oggi il presidente del Commercianti prova a gettare acqua sul fuoco anche per la tensione con il Governo, ma non rinuncia a togliersi qualche sassolino: "La presa di posizione di Masi - dichiara - mi è sembrata fuori luogo e inadatto il termine di speculazione politica che ha voluto usare. Noi - aggiunge Arzilli - facciamo, sì, politica, ma di carattere commerciale e se Masi pensa che intendiamo stare zitti su qualunque cosa, si sbaglia di grosso. Intendiamo far sentire la nostra voce soprattutto quando si parla di questioni che ci riguardano da vicino".
"Non c'è nessuna acredine da parte mia - replica Tito Masi - ma su questa questione l'USC ha preso una cantonata e il suo presidente ha reagito in maniera scomposta. E' del tutto fuori luogo - aggiunge - parlare di triangolazione pericolosa fra Governo, McKinsey e Anis ed è addirittura offensivo - afferma Masi - parlare di una MC Kinsey guidata dai poteri forti, quando ancora non ha messo piede a San Marino e non ha incontrato nessuno. Mi sembra - prosegue il responsabile delle politiche commerciali - che il presidente dell'USC confonda spesso il suo ruolo di rappresentante dei commercianti con quello di leader di un movimento politico. Comunque - dichiara - il governo rimane aperto al dialogo e al confronto con le associazioni di categoria e con i commercianti, che verranno invitati a portare il loro contributo all'elaborazione del progetto Mc Kinsey".
Masi assicura che anche per quanto riguarda i progetti sul centro storico non c'è nessuna volontà da parte del Governo di imporre decisioni, ma la massima disponibilità a ricercare soluzioni condivise.
Oggi il presidente del Commercianti prova a gettare acqua sul fuoco anche per la tensione con il Governo, ma non rinuncia a togliersi qualche sassolino: "La presa di posizione di Masi - dichiara - mi è sembrata fuori luogo e inadatto il termine di speculazione politica che ha voluto usare. Noi - aggiunge Arzilli - facciamo, sì, politica, ma di carattere commerciale e se Masi pensa che intendiamo stare zitti su qualunque cosa, si sbaglia di grosso. Intendiamo far sentire la nostra voce soprattutto quando si parla di questioni che ci riguardano da vicino".
"Non c'è nessuna acredine da parte mia - replica Tito Masi - ma su questa questione l'USC ha preso una cantonata e il suo presidente ha reagito in maniera scomposta. E' del tutto fuori luogo - aggiunge - parlare di triangolazione pericolosa fra Governo, McKinsey e Anis ed è addirittura offensivo - afferma Masi - parlare di una MC Kinsey guidata dai poteri forti, quando ancora non ha messo piede a San Marino e non ha incontrato nessuno. Mi sembra - prosegue il responsabile delle politiche commerciali - che il presidente dell'USC confonda spesso il suo ruolo di rappresentante dei commercianti con quello di leader di un movimento politico. Comunque - dichiara - il governo rimane aperto al dialogo e al confronto con le associazioni di categoria e con i commercianti, che verranno invitati a portare il loro contributo all'elaborazione del progetto Mc Kinsey".
Masi assicura che anche per quanto riguarda i progetti sul centro storico non c'è nessuna volontà da parte del Governo di imporre decisioni, ma la massima disponibilità a ricercare soluzioni condivise.
Riproduzione riservata ©