A fine 2012 sono 2.940 le imprese cessate, contro le 2.749 del 2011. Al tempo stesso le nuove iscrizioni scendono da 2.888 a 2.851: il saldo finale per i due anni è dunque negativo, 168 in meno, pari ad uno 0,47 percentuale. Le imprese attive, sul territorio provinciale, scendono da 35.949 a 35.781. I settori maggiormente in sofferenza sono quello delle costruzioni, 102 imprese in meno, seguito dal manifatturiero, -82. Al terzo posto il settore in crisi ormai endemica a livello nazionale, che comprende agricoltura, silvicoltura e pesca, -58 imprese. Anche il commercio all'ingrosso e al dettaglio, le riparazioni di autoveicoli e motocicli è in saldo negativo con 23 imprese in meno. C'è anche un segno positivo, come il 5,7% registrato dai servizi d'informazione e comunicazione, e il 2,7% della categoria che comprende noleggi, agenzie viaggi e varie tipologie di aziende di servizi e supporto delle imprese. Secondo l'assessore alle attività produttive della provincia, Juri Magrini, “Quando tre settori portanti come costruzioni, manifatturiero e agroalimentare appaiono a consuntivo con segno meno – dice – è evidente che ci troviamo dinnanzi ad una sofferenza complessiva del nostro territorio. I dati inoltre non riportano il peso delle imprese cessate o in cattive acque”. Uno dei pochi dati positivi è che l'imprenditoria riminese si conferma vitale e reattiva. E nonostante i bilanci sempre più magri, l'amministrazione provinciale conferma il proprio supporto alle imprese, mettendo a loro disposizione le risorse disponibili.
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