La nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate, che sposta al 30 giugno il limite ultimo per il rientro tecnico dei capitali da San Marino è la dimostrazione di una nuova attenzione verso la Repubblica di San Marino. Non ha dubbi il Segretario alle Finanze che mette in evidenza la portata della disposizione, frutto del lavoro dei tecnici di Banca Centrale e della Segreteria alle Finanze. Solo ieri il Segretario Gatti scriveva al collega Giulio Tremonti, per mettere in evidenza le difficoltà reali delle banche sammarinese, dovute al sistema dei pagamenti, e chiedere una proroga di 6 mesi per il rientro dei capitali. Assolutamente tempestiva la risposta italiana, arrivata in tempi record. “Non è assolutamente un prolungamento dello scudo fiscale – precisa il Presidente dell’ABS, Pier Paolo Fabbri – che resta fissato al 15 dicembre 2009”. Tutto è legato alle procedure informatiche, alle pratiche relative al sistema dei pagamenti, che avrebbero fatto correre alle banche sammarinesi il rischio di incappare in ritardi, per i bonifici bancari o il trasferimento di denaro contante. La precedente circolare dell’Agenzia prevedeva il termine del 31 dicembre per le impossibilità oggettive di rimpatrio, ma non per la liquidità. Ora la nuova disposizione consente di operare con maggiore tranquillità. Comunque, a sentire ciò che avviene agli sportelli, tutto sta procedendo con ordine e senza particolari problemi. Circa 2 miliardi e 50 milioni di Euro i capitali scudati fino ad ora. Intanto l’attenzione del fisco italiano si sposta sulle banche austriache. Dopo il Focus sulle 76 filiali di banche svizzere o con sedi vicine a San Marino, ora nel mirino della Guardia di Finanza finiscono le filiali delle banche che hanno la sede principale in Austria. Una nuova operazione per verificare il corretto adempimento degli obblighi di comunicazione. Un intervento – spiega l’Agenzia delle Entrate - in un più ampio disegno di lotta all’evasione e agli illeciti fiscali internazionali.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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