Le parti restano ancora distanti. Se tutti concordano sulla opportunità di chiudere la trattativa e arrivare alla firma del contratto industria, le divergenze sui contenuti restano ancora piuttosto marcate. C’è una diversa visione delle mosse da fare per riannodare il dialogo e delle scelte da compiere per il mercato del lavoro in generale, difficoltà ancora insormontabili pur condividendo la necessità di chiudere la partita. Il contratto è scaduto da più di tre anni e lo attendono circa 9mila lavoratori, anche se la crisi degli ultimi mesi ha fatto segnare un pesante calo occupazionale. Il governo fa pressione sulle parti perché si trovino le convergenze e si diano certezze ai lavoratori e, di conseguenza, al sistema. Gli industriali apprezzano ma ribadiscono che senza un progetto di rilancio dell’economia la firma da sola serve a poco. Chiedono scelte capaci di garantire la competitività del sistema. I sindacati concordano su alcune necessità ma restano preoccupati per le condizioni generali dei lavoratori. Il momento è delicato e difficile e salvo novità di rilievo i margini per ricomporre le divergenze sembrano piuttosto deboli. Il rischio di uno scontro sociale è dietro l’angolo e i sindacati starebbero preparando iniziative per manifestare tutta la loro sofferenza.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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