“Un intervento assolutamente necessario, visto che lo Stato si era fatto garante della solvibilità della Banca quando si manifestò il crack finanziario, nella primavera dello scorso anno”. Così il Segretario di Stato alle Finanze e Bilancio, Stefano Macina, si limita a commentare la vicenda della Banca del Titano e le critiche dei sindacati. Il responsabile della finanza pubblica fa notare che proprio i sindacati sollecitarono un intervento dello Stato per evitare ogni rischio sugli 11 milioni di euro del fondo pensioni depositati in quella banca. “Se quell’accordo non fosse stato raggiunto – aggiunge Macina – oggi l’onere economico sarebbe stato di 22 milioni di euro, con tutti i riflessi negativi sul sistema bancario e i contraccolpi economici che ne sarebbero derivati, con danni ben più alti per la collettività”.
Le organizzazioni sindacali contestano che l’intervento per ripianare il deficit, possa gravare su ogni cittadino per 490 euro.
“E’ una considerazione sbagliata – replica il Presidente della Banca Centrale, Antonio Valentini – pura demagogia”. Valentini spiega che le banche sammarinese contribuiscono al gettito dello Stato per 30 milioni di euro l’anno, un terzo delle entrate fiscali complessive. Ripartendole per il numero dei cittadini, come ha fatto il sindacato, – aggiunge – significa che le banche versano 1.500 euro per ogni abitante. Allora una corretta interpretazione – spiega il Presidente della Banca Centrale – rivela che per il periodo interessato le banche verseranno 1.000 euro pro capite, dunque si verificherà un introito minore ma nessuna spesa sulle spalle dei cittadini”. Il Presidente Valentini risponde anche agli interrogativi sollevati sulle possibili inadempienze di chi aveva la responsabilità del controllo. “Al contrario – afferma – è merito proprio della vigilanza se si è svelato tutto, se si è evitato un disavanzo ben più grave. E’ grazie alla tempestività dell’azione di controllo e la professionalità degli operatori dell’ispettorato se si sono evitati guai ben peggiori. Il deficit della Banca del Titano sarebbe aumentato in pochi mesi se no si fosse intervenuti subito. Valentini evidenzia come tutto derivi dalle riforme messe in atto, come gli organismi controllo abbiano avuto efficacia con le nuove norme. Il fatto è avvenuto nel passaggio tra i vecchi e i nuovi poteri dell’ispettorato e oggi – afferma – continuiamo ad attrezzarci perché simili situazioni non si verifichino più. “La situazione – gli fa eco il Segretario alle Finanze – è oggi profondamente cambiata , anche se altri interventi devono essere fatti per tutelare ancora di più i risparmiatori”.
Le organizzazioni sindacali contestano che l’intervento per ripianare il deficit, possa gravare su ogni cittadino per 490 euro.
“E’ una considerazione sbagliata – replica il Presidente della Banca Centrale, Antonio Valentini – pura demagogia”. Valentini spiega che le banche sammarinese contribuiscono al gettito dello Stato per 30 milioni di euro l’anno, un terzo delle entrate fiscali complessive. Ripartendole per il numero dei cittadini, come ha fatto il sindacato, – aggiunge – significa che le banche versano 1.500 euro per ogni abitante. Allora una corretta interpretazione – spiega il Presidente della Banca Centrale – rivela che per il periodo interessato le banche verseranno 1.000 euro pro capite, dunque si verificherà un introito minore ma nessuna spesa sulle spalle dei cittadini”. Il Presidente Valentini risponde anche agli interrogativi sollevati sulle possibili inadempienze di chi aveva la responsabilità del controllo. “Al contrario – afferma – è merito proprio della vigilanza se si è svelato tutto, se si è evitato un disavanzo ben più grave. E’ grazie alla tempestività dell’azione di controllo e la professionalità degli operatori dell’ispettorato se si sono evitati guai ben peggiori. Il deficit della Banca del Titano sarebbe aumentato in pochi mesi se no si fosse intervenuti subito. Valentini evidenzia come tutto derivi dalle riforme messe in atto, come gli organismi controllo abbiano avuto efficacia con le nuove norme. Il fatto è avvenuto nel passaggio tra i vecchi e i nuovi poteri dell’ispettorato e oggi – afferma – continuiamo ad attrezzarci perché simili situazioni non si verifichino più. “La situazione – gli fa eco il Segretario alle Finanze – è oggi profondamente cambiata , anche se altri interventi devono essere fatti per tutelare ancora di più i risparmiatori”.
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