Circa 500 milioni di euro. E’ questo l’ordine di grandezza della somma complessiva che gli istituti di credito sammarinesi dovranno versare entro lunedì in appositi conti presso la Banca Centrale. E per lunedì pomeriggio è stato convocato un consiglio di amministrazione straordinario dell’Abs che prenderà in esame nel dettaglio il decreto legge n° 162 del 3 dicembre.
Il Presidente dell’Associazione Bancaria Sammarinese Pier Paolo Fabbri concorda sulla volontà di stabilizzazione del sistema ma esprime perplessità sul “timing” e cioè sulla tempistica e sulla modalità “top-down” - cioè dall’alto al basso – per l’introduzione del decreto. “E’ stato varato senza un nostro consenso preventivo – dichiara – e da parte nostra c’è attenzione e perplessità”. In particolare è l’aliquota dell’8% sulla raccolta bancaria diretta a far storcere il naso perché considerata eccessiva. “Altrove – dichiara Fabbri – le percentuali sono nettamente inferiori”.
C’è poi la questione delle deroghe parziali o totali – previste al punto 6 dell’articolo 1 – su cui l’Abs intende valutare a fondo. Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia. "Se infatti è stata stabilità un’aliquota così alta, significa – è la riflessione di Fabbri - che si ipotizza che il sistema bancario dovrebbe essere in grado di farvi fronte senza ripercussioni". Il fondo di riserva obbligatoria è una provvista di denaro di cui le banche non potranno disporre, pur percependone gli interessi. La misura – riferisce Banca Centrale - è stata raccomandata dalle due delegazioni del Fondo Monetario Internazionale che hanno condotto recentemente una approfondita analisi delle caratteristiche strutturali del sistema sammarinese.
Luca Salvatori
Il Presidente dell’Associazione Bancaria Sammarinese Pier Paolo Fabbri concorda sulla volontà di stabilizzazione del sistema ma esprime perplessità sul “timing” e cioè sulla tempistica e sulla modalità “top-down” - cioè dall’alto al basso – per l’introduzione del decreto. “E’ stato varato senza un nostro consenso preventivo – dichiara – e da parte nostra c’è attenzione e perplessità”. In particolare è l’aliquota dell’8% sulla raccolta bancaria diretta a far storcere il naso perché considerata eccessiva. “Altrove – dichiara Fabbri – le percentuali sono nettamente inferiori”.
C’è poi la questione delle deroghe parziali o totali – previste al punto 6 dell’articolo 1 – su cui l’Abs intende valutare a fondo. Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia. "Se infatti è stata stabilità un’aliquota così alta, significa – è la riflessione di Fabbri - che si ipotizza che il sistema bancario dovrebbe essere in grado di farvi fronte senza ripercussioni". Il fondo di riserva obbligatoria è una provvista di denaro di cui le banche non potranno disporre, pur percependone gli interessi. La misura – riferisce Banca Centrale - è stata raccomandata dalle due delegazioni del Fondo Monetario Internazionale che hanno condotto recentemente una approfondita analisi delle caratteristiche strutturali del sistema sammarinese.
Luca Salvatori
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