Sono circa 7 mila, tutti titolari di piccole quote del capitale sociale della Cassa di Risparmio, e che messi insieme rappresentano il 27%. Un piccolo esercito di risparmiatori che viene chiamato a pronunciarsi sul piano di ricapitalizzazione che chiederà un impegno di circa 35 milioni di euro, 5 mila a testa. Cifre non trascurabili se si pensa che molti dei piccoli azionisti sono vecchi clienti, legati da sempre alla banca della loro città, quasi tutti oltre i 65 anni. Già hanno visto il deprezzamento delle loro azioni, ridotte di un terzo e scese dopo il commissariamento, da 15 euro nell’ottobre 2010 ai 5 euro e 35 di oggi. Per ognuno di loro sarà possibile acquistare 7 nuove azioni per ogni 10 già possedute. Domenica i commissari di Carim, Sora e Carollo, presenteranno il piano a tutti gli azionisti. Un rafforzamento di capitale per oltre 110 milioni, per arrivare a oltre 275 milioni di euro; la maggioranza resterebbe in mano alla Fondazione, seppure con un ridimensionamento, sotto il 50 per cento; un impegno finanziario dell’Ente vicino ai 23 milioni di euro; l’offerta al pubblico per l’acquisto di almeno 500 azioni a testa. Paolo Conti, del Comitato Piccoli Azionisti Carim, che riunisce circa 300 risparmiatori, rivela l'apprezzamento espresso per l'aumento di capitale e il grande entusiasmo manifestato per far ripartire la banca secondo i requisiti di trasparenza richiesti oggi e con un ricorso ad un management adeguato. Reclamano un maggiore rispetto per i piccoli azionisti e invocano un maggior coinvolgimento nelle scelte strategiche.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
Riproduzione riservata ©