Senza contratto, senza ammortizzatori sociali, senza un progetto di sviluppo non si esce dalla crisi, e le due Confederazioni Sindacali lanciano la campagna “Rompiamo l’immobilismo” inaugurata con un volantinaggio informativo ai partecipanti del Forum Ambrosetti. Volantini distribuiti a mano e lasciati anche sotto i tergicristalli delle auto. Ma è solo la prima delle iniziative a sostegno della mobilitazione indetta dai sindacati. La prossima settimana si apre il ciclo di assemblee nelle fabbriche promosse dalla Federazione lavoratori industria della CSU. Si inizia con tre assemblee lunedì, le prime di 12 incontri di apertura per informare i lavoratori sui motivi della mobilitazione e ascoltare la base. Previste assemblee anche in altri settori, sia pubblici che privati. Tre i punti chiave della campagna. Il rinnovo dei contratti che interessano 8 mila lavoratori dell’industria e 700 delle banche. La riforma degli ammortizzatori sociali già bloccata, dice la Csu, da un altro no degli industriali. Prioritario per la Csu. Il varo di un progetto di sviluppo per difendere e rilanciare l’occupazione. Rincara la dose il consiglio confederale della Cdls. Sostiene che la pazienza è finita. In tutta Europa alla recessione internazionale si risponde con il potenziamento delle protezioni sociali, stimolando i consumi e sostenendo i redditi fissi. A San Marino invece, dice Marco Beccari, il costo della crisi si scarica solo sulle spalle dei lavoratori.
Myriam Simoncini
Myriam Simoncini
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