L’aumento più consistente lo hanno fatto registrare i generi alimentari, le bevande e le spese per la salute. Invariati i prezzi dell’abbigliamento e delle calzature così come le spese per l’abitazione e quelle per i trasporti. Quello di San Marino è un dato in controtendenza rispetto all’Europa, dove l’inflazione scende ed è passata dall’1,6 per cento dello scorso ottobre, all’1,7 per cento registrato a settembre. Costo della vita più basso anche nella vicina Italia dove il tasso annuo è stato dell’1,9 per cento. Escludendo le componenti energetiche (le tariffe a San Marino sono ferme da anni) l’inflazione di fondo sta però già accelerando ovunque, con rincari in particolare per gli articoli di foto-ottica, i casalinghi, l’utensileria per la casa e le autovetture, a conferma che i passati rincari del petrolio e dei metalli stanno risalendo la filiera distributiva, sino al consumo. Il comparto dei beni alimentari è quello che sta evidenziando l’accelerazione più intensa dell’inflazione al consumo, passata dai 113 punti registrati in Repubblica a settembre 2005 ai 120 punti dello tesso mese di quest’anno. A determinare i rincari sono i beni alimentari confezionati, aumentati in un anno del 20 per cento, e le carni, con aumenti tra il 6 e il 4 per cento per quelle bovine. Tra le carni si arresta la discesa dei prezzi del pollame, determinato dal timore di diffusione dell’influenza aviaria.
“Il nostro settore alimentare - commenta il Presidente dei commercianti Marco Arzilli - continua ad indicare competitività rispetto all’Italia. Teniamo costantemente i prezzi sotto controllo e sappiamo che sono più vantaggiosi di quelli applicati nel circondario. Certo è - sottolinea - che se nel paniere ci mettiamo il latte, questo fa saltare ogni raffronto perché a San Marino è la centrale del latte ad avere il monopolio e a fissare i prezzi di questo prodotto per qualunque marca. Infine, conclude il presidente dell’Usc, anche il fatto che la monofase non si abbasserà andrà a pesare sui consumi".
“Il nostro settore alimentare - commenta il Presidente dei commercianti Marco Arzilli - continua ad indicare competitività rispetto all’Italia. Teniamo costantemente i prezzi sotto controllo e sappiamo che sono più vantaggiosi di quelli applicati nel circondario. Certo è - sottolinea - che se nel paniere ci mettiamo il latte, questo fa saltare ogni raffronto perché a San Marino è la centrale del latte ad avere il monopolio e a fissare i prezzi di questo prodotto per qualunque marca. Infine, conclude il presidente dell’Usc, anche il fatto che la monofase non si abbasserà andrà a pesare sui consumi".
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