E’ dura e sdegnata la reazione del Presidente degli industriali Sammarinesi, Pier Giovanni Terenzi, alle nuove contestazioni mosse dalla Guardia di Finanza italiana verso alcune aziende del Titano. Una interpretazione, quella delle fiamme gialle della cosiddetta “estero vestizione” che viene contestata fermamente dagli organi politico-istituzionali e dagli imprenditori.
Il leader dell’Assoindustria tuona contro quella che ritiene una vera e propria aggressione, un attacco al sistema economico del Paese e non risparmia critiche al mondo politico. “Ne stiamo discutendo da anni – afferma Terenzi – ma i risultati non arrivano. Siamo preoccupati ma anche esasperati. Com’è possibile – aggiunge il Presidente dell’ANIS – che due paesi legati da forti vincoli di amicizia e di collaborazione, che cooperano anche sul fronte internazionale, non trovino un’intesa su questi temi, non si capiscano, che non si registri la disponibilità italiana a firmare quell’accordo che chiarirebbe ogni dubbio. "Che cosa c’è dietro? – si chiede Terenzi – perché dobbiamo essere vittime di queste ripetute violenze?".
Il Presidente degli industriali è come un fiume in piena. E’ indignato per quello che sta accadendo e manifesta tutta l’insofferenza, sua e della categoria. Rileva come questo vanifichi tutti gli sforzi compiuti, a più livelli, per affermare il sistema San Marino e la sua imprenditoria, le iniziative tese a disegnare il futuro economico della Repubblica, a rafforzare la sua immagine oltre confine. "Abbiamo firmato accordi con l’unione Europea – ricorda Terenzi – abbiamo dato tutte le dimostrazioni di trasparenza e di correttezza. Cos’altro serve? Che cosa ci si vuole imporre? Ci sono atti – aggiunge – che sembrano voluti solo con l’intento di destabilizzare un sistema, ad additarci come truffatori anziché come imprenditori che agiscono, come accade in realtà, nella piena legalità e correttezza. E’ora di trovare la forza per dire Basta!"
Piergiovanni Terenzi chiama in causa tutte le forze politiche, nessuna esclusa, si chiede perché non siano ancora scese in campo con chiarezza e determinazione a difesa del Paese, del suo sistema economico. Non basta la protesta del Governo – dichiara – deve essere l’intero Consiglio Grande e Generale, all’unanimità, a far sentire la sua voce, a farla arrivare alle istituzioni italiane e anche a quelle Europee, perché un Paese che ha siglato accordi con l’Unione Europea non può essere trattato in questo modo”. “Siamo impotenti e disarmati – conclude il Presidente dell’Anis – siamo nella stragrande maggioranza imprenditori seri e corretti, e non ci sentiamo tutelati come meritiamo”.
Il leader dell’Assoindustria tuona contro quella che ritiene una vera e propria aggressione, un attacco al sistema economico del Paese e non risparmia critiche al mondo politico. “Ne stiamo discutendo da anni – afferma Terenzi – ma i risultati non arrivano. Siamo preoccupati ma anche esasperati. Com’è possibile – aggiunge il Presidente dell’ANIS – che due paesi legati da forti vincoli di amicizia e di collaborazione, che cooperano anche sul fronte internazionale, non trovino un’intesa su questi temi, non si capiscano, che non si registri la disponibilità italiana a firmare quell’accordo che chiarirebbe ogni dubbio. "Che cosa c’è dietro? – si chiede Terenzi – perché dobbiamo essere vittime di queste ripetute violenze?".
Il Presidente degli industriali è come un fiume in piena. E’ indignato per quello che sta accadendo e manifesta tutta l’insofferenza, sua e della categoria. Rileva come questo vanifichi tutti gli sforzi compiuti, a più livelli, per affermare il sistema San Marino e la sua imprenditoria, le iniziative tese a disegnare il futuro economico della Repubblica, a rafforzare la sua immagine oltre confine. "Abbiamo firmato accordi con l’unione Europea – ricorda Terenzi – abbiamo dato tutte le dimostrazioni di trasparenza e di correttezza. Cos’altro serve? Che cosa ci si vuole imporre? Ci sono atti – aggiunge – che sembrano voluti solo con l’intento di destabilizzare un sistema, ad additarci come truffatori anziché come imprenditori che agiscono, come accade in realtà, nella piena legalità e correttezza. E’ora di trovare la forza per dire Basta!"
Piergiovanni Terenzi chiama in causa tutte le forze politiche, nessuna esclusa, si chiede perché non siano ancora scese in campo con chiarezza e determinazione a difesa del Paese, del suo sistema economico. Non basta la protesta del Governo – dichiara – deve essere l’intero Consiglio Grande e Generale, all’unanimità, a far sentire la sua voce, a farla arrivare alle istituzioni italiane e anche a quelle Europee, perché un Paese che ha siglato accordi con l’Unione Europea non può essere trattato in questo modo”. “Siamo impotenti e disarmati – conclude il Presidente dell’Anis – siamo nella stragrande maggioranza imprenditori seri e corretti, e non ci sentiamo tutelati come meritiamo”.
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