Stato di mobilitazione proclamato dal pubblico Impiego CSU contro i tagli in finanziaria per la PA, mentre chiede al Governo di sospendere i provvedimenti adottati.
L'annuncio in una assemblea partecipata e dall'umore teso: è mobilitazione, in risposta ai tagli definiti insieme "indiscriminati e discriminanti" per i dipendenti del settore pubblico, in organico e non. Non piace quell'1% in meno in busta paga e tanto meno la decurtazione di un altro 5% per i precari, categoria già priva di altre tutele e che nei numeri conta 150-200 lavoratori.
"Chiederemo subito un nuovo incontro con l'esecutivo, sperando questa volta di avere risposta - spiegano Riccardo Stefanelli della Cdls e Antonio Bacciocchi per la Csdl - perché il governo sospenda provvedimenti realizzati in maniera faraginosa". In parallelo, scatta la mobilitazione che si articolerà, settore per settore, attraverso assemblee o altre modalità".
E vanno oltre, additando non solo i tagli retributivi, ma anche quelli organizzativi previsti in tributaria, sottolineando come i settori più colpiti siano anche quelli più delicati, scuola e sanità, "per i quali il riordino - sottolinea Bacciocchi - non è ancora stato definito, ma la direzione pare tracciata. "Per la scuola - prosegue Stefanelli - il decreto fa intravedere la possibilità di riorganizzare le classi, riducendole, e aumentando il numero dei bambini per sezione, ma anche rivedendo modelli pedagogici consolidati; oppure nella sanità, dove di fatto - se non sulla carta - i servizi si ridurranno".
Annamaria Sirotti
L'annuncio in una assemblea partecipata e dall'umore teso: è mobilitazione, in risposta ai tagli definiti insieme "indiscriminati e discriminanti" per i dipendenti del settore pubblico, in organico e non. Non piace quell'1% in meno in busta paga e tanto meno la decurtazione di un altro 5% per i precari, categoria già priva di altre tutele e che nei numeri conta 150-200 lavoratori.
"Chiederemo subito un nuovo incontro con l'esecutivo, sperando questa volta di avere risposta - spiegano Riccardo Stefanelli della Cdls e Antonio Bacciocchi per la Csdl - perché il governo sospenda provvedimenti realizzati in maniera faraginosa". In parallelo, scatta la mobilitazione che si articolerà, settore per settore, attraverso assemblee o altre modalità".
E vanno oltre, additando non solo i tagli retributivi, ma anche quelli organizzativi previsti in tributaria, sottolineando come i settori più colpiti siano anche quelli più delicati, scuola e sanità, "per i quali il riordino - sottolinea Bacciocchi - non è ancora stato definito, ma la direzione pare tracciata. "Per la scuola - prosegue Stefanelli - il decreto fa intravedere la possibilità di riorganizzare le classi, riducendole, e aumentando il numero dei bambini per sezione, ma anche rivedendo modelli pedagogici consolidati; oppure nella sanità, dove di fatto - se non sulla carta - i servizi si ridurranno".
Annamaria Sirotti
Riproduzione riservata ©