Sarà sciopero generale. Resta solo da fissare la data, ma la richiesta avanzata dall'Attivo dei delegati sindacali della Csu, non lascia spazio ad interpretazioni. Per la legge finanziaria, dicono, pagano solo lavoratori e pensionati. La settimana dello sciopero sarà quella che va dal 17 al 21 dicembre all'insegna, ironizzano i delegati, del "roviniamogli il Natale", e potrebbe essere articolata in più giorni.
Sul banco degli imputati la legge di bilancio. Tre i punti sotto accusa: il taglio unilaterale agli stipendi pubblici, la decurtazione indistinta della no tax-area delle pensioni e il mancato trasferimento dello Stato di circa 30 milioni di euro ai Fondi pensione, restituendone 19 in 10 anni senza interessi. Si sceglie allora la strada della protesta “per cambiare una legge di bilancio che presenta il conto a chi il conto lo ha sempre pagato”. La pacificazione passa per l'equità, insiste la Csu, che si traduce nel far pagare chi non ha mai pagato. Purtroppo, sottolinea Montanari, da parte del Governo non c’è mai stata la volontà di stringere un patto sociale con il sindacato per affrontare uniti le emergenze del Paese. Il mondo del lavoro è da sempre disponibile a fare la propria parte per risanare i conti dello Stato e rilanciare il Paese, sottolinea la Csu, ma alla condizione di aprire una vera stagione negoziale e di riforme, capace di chiamare tutte le categorie economiche alle loro responsabilità.
Nel video l'intervista a Giuliano Tamagnini, Segretario generale Csdl
Sonia Tura
Sul banco degli imputati la legge di bilancio. Tre i punti sotto accusa: il taglio unilaterale agli stipendi pubblici, la decurtazione indistinta della no tax-area delle pensioni e il mancato trasferimento dello Stato di circa 30 milioni di euro ai Fondi pensione, restituendone 19 in 10 anni senza interessi. Si sceglie allora la strada della protesta “per cambiare una legge di bilancio che presenta il conto a chi il conto lo ha sempre pagato”. La pacificazione passa per l'equità, insiste la Csu, che si traduce nel far pagare chi non ha mai pagato. Purtroppo, sottolinea Montanari, da parte del Governo non c’è mai stata la volontà di stringere un patto sociale con il sindacato per affrontare uniti le emergenze del Paese. Il mondo del lavoro è da sempre disponibile a fare la propria parte per risanare i conti dello Stato e rilanciare il Paese, sottolinea la Csu, ma alla condizione di aprire una vera stagione negoziale e di riforme, capace di chiamare tutte le categorie economiche alle loro responsabilità.
Nel video l'intervista a Giuliano Tamagnini, Segretario generale Csdl
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