Non li ha fermati la temperatura glaciale. I lavoratori sammarinesi hanno voluto partecipare in tanti allo sciopero generale. Più di mille, secondo le organizzazioni sindacali. Un corteo verso la piazza della Libertà per chiedere la firma su quel contratto dell’industria tanto discusso, ma anche per sostenere politiche in favore dei lavoratori e difendere gli ammortizzatori sociali. Molti i precari, da tempo in attesa di definire la loro posizione, non solo nel pubblico impiego.
In piazza avrebbero voluto anche gli esponenti del Governo. “Siamo qui per difendere quello che abbiamo firmato insieme nel luglio scorso – tuona Marco Beccari – abbiamo creduto nella contrattazione e nel tavolo tripartito e intendiamo crederci ancora”. Contestano gli Industriali, accusati di voler tornare indietro agli anni 50. Quelle ipotesi di flessibilità e nuovi orari di lavoro non piacciono: “Non è così – dichiarano i leader sindacali – che si risolvono i problemi. La crisi non devono pagarla solo i lavoratori”. Poi le critiche al Governo, che considerano schiacciato sulle posizioni dell’Anis. “Quando il potere politico si unisce a quello economico – afferma Giuliano Tamagnini - si minaccia la democrazia”. La Finanziaria non avrebbe accolto nessuna delle loro proposte e i sindacati ritengono disconosca gli ammortizzatori sociali. Non solo: considerano l’articolo 50 un passo indietro rispetto alle conquiste sociali. Non mancano di contestare anche il terzo sindacato, accusato di aver lavorato contro lo sciopero e quindi contro i lavoratori. Le voci dei protagonisti
Maggioranza e Anis sullo sciopero
In piazza avrebbero voluto anche gli esponenti del Governo. “Siamo qui per difendere quello che abbiamo firmato insieme nel luglio scorso – tuona Marco Beccari – abbiamo creduto nella contrattazione e nel tavolo tripartito e intendiamo crederci ancora”. Contestano gli Industriali, accusati di voler tornare indietro agli anni 50. Quelle ipotesi di flessibilità e nuovi orari di lavoro non piacciono: “Non è così – dichiarano i leader sindacali – che si risolvono i problemi. La crisi non devono pagarla solo i lavoratori”. Poi le critiche al Governo, che considerano schiacciato sulle posizioni dell’Anis. “Quando il potere politico si unisce a quello economico – afferma Giuliano Tamagnini - si minaccia la democrazia”. La Finanziaria non avrebbe accolto nessuna delle loro proposte e i sindacati ritengono disconosca gli ammortizzatori sociali. Non solo: considerano l’articolo 50 un passo indietro rispetto alle conquiste sociali. Non mancano di contestare anche il terzo sindacato, accusato di aver lavorato contro lo sciopero e quindi contro i lavoratori. Le voci dei protagonisti
Maggioranza e Anis sullo sciopero
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