Il confronto era sugli ammortizzatori sociali, dopo l’impegno della Segretaria di Stato per il Lavoro di avviare il progetto di legge all’iter consiliare. Ma solo alcune delle proposte della CSU sono state accolte nel testo e, secondo le due organizzazioni sindacali, il progetto deve essere migliorato se si vuole arrivare a un testo condiviso ed efficace. Non è chiaro, secondo la CSU, dove verranno reperite le risorse, così come non è chiaro se lo Stato è disposto a finanziare quanto già prevedono le norme attuali. CSdL e CDLS chiedono anche di non diminuire i periodi di cassa integrazione e mobilità e, sul salario di cittadinanza, di tenere conto del reddito familiare senza distribuirlo a pioggia. “Sono fuorvianti - afferma la CSU - le dichiarazioni di membri di Governo e dei vertici dell’Anis che tentano di sgonfiare i motivi dello sciopero”. Continua a pesare come un macigno la rigidità di Assoindustria che, secondo la CSU, ha addirittura aggravato la situazione con richieste strumentali quali la pretesa di aumentare per legge l’orario di lavoro e di prevedere modalità diverse della retribuzione del lavoro festivo. “Una richiesta - conclude la CSU - che riporterebbe le lancette della storia indietro addirittura di un secolo”.
Sonia Tura
Sonia Tura
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