Piovono contestazioni anche nella seconda assemblea indetta dalla Federazione Pubblico Impiego della CSU: dopo i lavoratori della scuola oggi è stata la volta dei dipendenti dei settori amministrativi PA.
Cambiano i settori, ma le contestazioni restano le stesse. La Pubblica Amministrazione appare compatta nel muovere critiche al Governo ma soprattutto all'indirizzo dei sindacati sulla questione della rappresentatività reale dei lavoratori. Gli interventi di alcuni dipendenti amministrativi, nel corso della seconda assemblea indetta dalla CSU, sono stati dello stesso tenore di quelli del settore scuola durante la prima. Non digeriscono quella riforma tributaria entrata in vigore nonostante la forte opposizione di tutte le categorie professionali. E rimproverano ai sindacati di non aver fatto abbastanza per contrastarla, accusandoli persino di aver ceduto alle lusinghe del Governo ottenendo ad esempio una poltrona nella Commissione per il monitoraggio della fiscalità, prevista dalla nuova legge. E poi c'è il taglio lineare dell’1,5% degli stipendi e la decurtazione di un altro 5% per i precari. Si attende ora l'esito dell'esposto presentato al Collegio Garanti per valutare la costituizionalità della norma. Intanto, la CSU incassa e parla di critiche accettabili, costruttive con l'impegno di trasmettere quanto emerso durante le assemblee all'interno dei propri organismi. I sindacati non vogliono rinunciare affatto al loro ruolo di contrapposizione. Manca la terza ed ultima assemblea per gli enti ISS, Aziende dei Servizi e Lavori Pubblici, Poste, in programma venerdì – dicono - poi tireremo le somme. I lavoratori ci chiedono legittimamente un tipo di impegno diverso rispetto alla normale mobilitazione.
SP
Cambiano i settori, ma le contestazioni restano le stesse. La Pubblica Amministrazione appare compatta nel muovere critiche al Governo ma soprattutto all'indirizzo dei sindacati sulla questione della rappresentatività reale dei lavoratori. Gli interventi di alcuni dipendenti amministrativi, nel corso della seconda assemblea indetta dalla CSU, sono stati dello stesso tenore di quelli del settore scuola durante la prima. Non digeriscono quella riforma tributaria entrata in vigore nonostante la forte opposizione di tutte le categorie professionali. E rimproverano ai sindacati di non aver fatto abbastanza per contrastarla, accusandoli persino di aver ceduto alle lusinghe del Governo ottenendo ad esempio una poltrona nella Commissione per il monitoraggio della fiscalità, prevista dalla nuova legge. E poi c'è il taglio lineare dell’1,5% degli stipendi e la decurtazione di un altro 5% per i precari. Si attende ora l'esito dell'esposto presentato al Collegio Garanti per valutare la costituizionalità della norma. Intanto, la CSU incassa e parla di critiche accettabili, costruttive con l'impegno di trasmettere quanto emerso durante le assemblee all'interno dei propri organismi. I sindacati non vogliono rinunciare affatto al loro ruolo di contrapposizione. Manca la terza ed ultima assemblea per gli enti ISS, Aziende dei Servizi e Lavori Pubblici, Poste, in programma venerdì – dicono - poi tireremo le somme. I lavoratori ci chiedono legittimamente un tipo di impegno diverso rispetto alla normale mobilitazione.
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