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Serata pubblica a Chiesanuova coi residenti e il Governo per affrontare la questione Alutitan.

22 feb 2007
Da un lato c’è un’azienda, l’Alutitan, che vuole espandere la propria attività, costruendo un nuovo stabilimento, accanto a quello già esistente, lungo 190 metri, largo 45 e alto 8, per una cubatura di 65mila metri quadri. Dall’altro i residenti di Chiesanuova, che hanno già opposto il loro diniego definendo la nuova costruzione un ecomostro. E ieri il Governo ha tentato la mediazione, pur sapendo che la situazione non è facile: il progetto è già stato approvato in prima lettura dalla commissione urbanistica, e i residenti chiedono di non arrivare alla seconda lettura, forti anche del parere negativo più volte espresso dalla giunta. Al momento, l’Esecutivo, ieri rappresentato dai segretari all’Industria Masi e al Territorio Riccardi, hanno deciso di fermare le bocce e di tentare di coniugare le esigenze dei residenti con quelle dell’azienda, da oltre 20 anni sul territorio e che conta oltre 60 dipendenti. Tra l’altro, se non avesse possibilità di espansione, potrebbe decidere di fare fagotto. Ma i cittadini ieri sono stati chiari: no all’ecomostro, no ai continui rumori provenienti da un’azienda che lavora 24 ore al giorno e che costringe i residenti a tenere sbarrate le finestre anche d’estate, causa inquinamento acustico. Per il Governo insomma, si tratta di un’altra gatta da pelare.

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